FIAT ripropone la Panda e ci prova con il Freemont. Basterà?

Neppure la ragazza di fianco alla vettura può sorridere. Braccia incrociate e sguardo pensieroso, mentre la bandiera degli Stati Uniti appare timidamente negli specchietti e portiere della bianca 500. E’ un momento particolare per la famosa casa italiana. Si allargano gli orizzonti e i mercati, ma non per questo ci si può lanciare in qualcosa di veramente nuovo, bensì è meglio vivacizzare il mercato offrendo interessanti opzioni senza però rinunciare al design sicuro e conosciuto. Ed è proprio questo l’obbiettivo e regola dei tecnici torinesi/americani. Analizzare da subito il lavoro della casa torinese infatti ha un suo perché. La crisi economica purtroppo non vuole assolutamente mollare la presa e passeggiando tra uno stand e l’altro ci si accorge di quanto il periodo sia incredibilmente duro e difficile. Anche per i costruttori di automobili. Il tempo della ricchezza è finito, così come il coraggio. L’unica che si è leggermente scostata è stato il gruppo FIAT, sia presentando un nuovo percorso (attraverso la Lancia che tratteremo in seguito) sia tentando di confermare l’amore del pubblico verso brand e stili entrati nel cuore (e strade) di tutti. Valorizzare i proprio pregi, costruendosi una immagine forte approfittando della relativa debolezza mista a “timidezza” dei rivali sul mercato. Il giocare in casa poi porta sempre un certo vantaggio. Ma, come ben sappiamo, non può certo assicurare la vittoria.

Panda

 Il 2011 è stato davvero un anno nero per il marchio. Oltre alle politiche aziendali sempre meno interessate a salvaguardare i posti e fabbriche italiane (con tanto di fuoriuscita da Confindustria), i dati relativi alle vendite mostrano un preoccupante segno -, nonostante in produzione vi sia ancora la 500, Punto EVO e la frizzante Panda. Tocca rimediare e proprio su quest’ultimo nome si vuole puntare il 2012, disegnando un nuovo modello che ammicchi il più possibile a linee tonde e tenere così di successo e di moda. L’obbiettivo è quello di raggiungere quota  230.000 unità in 12 mesi, cercando di sfruttare la scia del vecchio modello ancora apprezzato da stampa e pubblico di mezzo mondo, nonostante una concorrenza terribile nel settore delle citycar. Si spiega la somiglianza con la predecessora, sì vaga ma presente. Le dimensioni sono leggermente più lunghe (10 centimetri), il tutto per avere un maggiore comfort e massimizzare gli spazi a disposizione soprattutto per quanto riguarda il bagagliaio. Il target è quello familiare, perfetta per le mamme in giro per la città a portare i bambini a scuola, calcio, danza. Quindi fa strano pensare che la Euro NCAP abbia dato solo 4 stelle (scarse) a questo modello, tutto per colpa di una pessima resistenza per quanto riguarda la parte posteriore ed entrambi i lati del corpo vettura. Non proprio un buon biglietto da visita.

La situazione migliora negli interni. Plancia semplice ed intuitiva, posizione del cambio giustamente rimasta invariata visti i larghi consensi avuti, e soprattutto inattesa comodità. Il segreto sta nell’avere più spazio per le gambe, risultato raggiunto grazie ad un attento snellimento dei sedili anteriori, oltre ad un tetto 1 centimetro più alto. Piccole cose, che però riescono a fare una incredibile differenza. Altra parole chiave è la versatilità, con un incremento di volumetria per quanto riguarda il bagaglio di 10 litri (ora si arriva a 225) che diventano 260 grazie ai sedili posteriori a scorrimento sino a 870 quando completamente abbattuti. Sfruttando le opportune modifiche, può perfettamente essere utilizzata come mezzo di trasporto per persone afflitte da handicap, come intelligentemente mostrato al salone. Per quanto riguarda le motorizzazioni  si utilizzeranno i bicilindrici già usati con la 500: una versione aspirata da 65 Cv e una a doppia alimentazione (benzina + metano) da 85 Cv. Il classico 1200 benzina da 69 cv e il turbodiesel 1300 nella versione da 95 cv. La FIAT rimane ottimista ed attende i primi mesi del prossimo anno con sorriso e fiducia.

Freemont

Qui invece iniziano i guai. Se infatti la Panda può essere vista come un più che giustificato tentativo, il SUV italo/americano fatica a trovare valide argomentazione già solo alla prima occhiata. Non è assolutamente brutto, peccato che ci troviamo di fronte ad uno scarso ammodernamento del Dodge Journey. Nulla di più. E di certo non basta il “Born in the U.S.A” o il prezzo relativamente basso (si parte da 24.900 euro) per far scintillare di luce propria una macchina che di nuovo ha solo il logo. Chi ama questo genere di macchine non opterà certo per un marchio completamente neofita in questo campo, mentre gli altri preferiranno un qualcosa di più gustoso, evitando una categoria famosa per i suoi alti consumi e l’introvabile parcheggio in grado di contenere dimensioni e stazza. Che poi stiamo sempre parlando di una sette posti per cinque metri di lunghezza con motore FIAT 2000 di cilindrata. Nessun tipo di esagerazione e con molto spazio al suo interno, ideale per lunghi viaggi. Ma quell’essere un po’ Suv, un po’ station wagon e un po’ monovolume non può convincere. Come dire tutto e niente. Un miscuglio che perde personalità e rimane vago, così come i suoi obbiettivi. Mentre il mondo intero pian piano sceglie realtà più piccole, economiche e vivibili. Compresi gli stessi americani. Quando si è fuori tempo massimo.

Per i più curiosi cè anche la gallery qui sotto, ma il succo dello stand FIAT era questo. Erano presenti anche altre modelli oltre ai due sopra citati, ma tutti già conosciuti e più che presenti nelle nostre strade. Molto bella la 500 rossa fiammante con Twin-Air rivisto dalla Abarth, una ottima via di mezzo tra la versione classica e la risposta rabbiosa dello scorpione. E poi, su un ripiano posto in alto, il primissimo modello della Panda. Quadrato, semplice, popolare. Teoricamente dovrebbe sfigurare dinanzi alle nuove generazioni, piene di tecnologia, ricerca ed innovazione. Ed invece attira tantissime attenzioni. Un amore che non si è mai spento neppure dopo così tanti anni. Vero e duraturo. Perché erano altri tempi. Altri modelli. Altra FIAT.  

Riccardo Cangini

One Comment
  1. E vaiiii!!!!!Invece di bandirla la Fiat fa pure un restyling di questa macchinaccia!!!!!
    E’la macchina col cappello per eccellenza,state pur sicuri che quando vi trovate a viaggiare ai 30 all’ora dietro a un serpentone di macchine in testa al gruppo c’è sempre uno con la Panda!!!

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