Oltre al vincitore Fernando Alonso ed una Ferrari tornata ad esprimersi ai massimi livelli, l’ultimo Gp svoltosi in Barcellona ha visto come protagonisti anche le gomme Pirelli, alle prese con una delle sfide più difficile dell’intero campionato. La particolare pista spagnola ha messo decisamente alla fruste entrambe le mescole portate dal gommista italiano, presentando un grande degrado sin dalle libere e costringendo quasi tutti i team ad optare per le quattro soste. Si è arrivati così ad avere una continua azione in pit-lane mentre in pista, più che sul cronometro, si stava attenti a non degradare eccessivamente i pneumatici. Situazione a tratti caotica mal digerita dagli appassionati duri e puri di questo sport e anche da Dietrich Mateschitz, capo dell’impero finanziario Red Bull ed assolutamente contrario a questo tipo di F1: “Queste non sono più gare. E’ una competizione basata sulla gestione delle gomme. Le vere gare di auto sono un’altra cosa, così invece non possiamo esprimere tutto il potenziale della nostra vettura e dei nostri piloti. Se lo facessimo, saremmo costretti a fare otto o anche dieci pit stop a seconda delle piste. L‘obiettivo iniziale era quello di rendere più interessanti le gare aumentando il numero dei pit stop, ma ora mi sembra che si sia andati un po’ oltre le intenzioni originali” Uno sfogo più che legittimo ma (non casualmente) arrivato in un momento in cui i campioni del mondo faticano a gestire al meglio le delicate gomme italiane.
Del consumo eccessivo in fondo se ne parla addirittura dal 2011, anno dell’arrivo della Pirelli come fornitore unico della F1. La differenza, come sempre, sta nell’essere capaci singolarmente a sfruttare al massimo il prodotto disponibile, come sta facendo ad esempio la Lotus in grado di chiudere lo scorso appuntamento iridato al secondo posto nonostante una sosta in meno rispetto a tutti gli altri. La critica del magnate austriaco comunque pare essere stata recepita così, per placare leggermente una tensione avvertibile all’interno del paddock, la Pirelli apporterò dei cambiamenti a partire dalla gara in Canada: “Il nostro obiettivo è offrire ai Team nuovi pneumatici che presentino le caratteristiche di stabilità del range 2012 e le prestazioni del 2013. In questo caso abbiamo deciso di introdurre una ulteriore evoluzione dei nostri P Zero poichè i quattro pit-stop del Gran premio di Spagna sono stati eccessivi. Nel dettaglio, i cambiamenti che apporteremo comporteranno un minore stress alle mescole, con l’effetto di ridurre il consumo e il numero delle soste. Lavoreremo, inoltre, per eliminare le delaminazioni causate dai detriti in pista. Il fenomeno della delaminazione non mette a rischio la sicurezza delle vetture, ma anzi assicura ai piloti la possibilità di completare il giro e rientrare in modo sicuro ai box per il cambio della copertura danneggiata. Il nostro obiettivo è eliminare le delaminazioni, garantendo ai piloti la stessa sicurezza offerta dagli pneumatici attuali“. Paul Hembery presenta dunque una serie di sviluppi importanti, in grado forse di modificare i valori di forza sino ad oggi visti. Una mossa rischiosa fatta per il bene del campionato. Si spera.
Riccardo Cangini