Forse il momento più difficile per Sebastian Vettel è stata l’entrata della Safety Car al 25esimo giro causa incidente di Daniel Ricciardo (suo futuro compagno di squadra). Una gara improvvisamente tutta da rifare, con il rivale più pericolo Alonso astutamente rientrato ai box per il cambio gomme, così da costringere il tedesco a tirare quel potenziale platealmente nascosto nella prima parte di gara. Ma il campione del mondo non poteva farsi sfuggire un’altra vittoria, iniziando a girare su tempi pressoché impossibili per tutti gli altri (sue dui secondi più veloce al giro), prova del fatto che Singapore non poteva che essere sua. Così l’attuale leader della classifica piloti porta a casa altri 25 punti, insieme alla pole position ed il giro veloce, avvicinandosi sempre più al quarto titolo consecutivo forte di un vantaggio di 60 punti da un Alonso comunque bravo a chiudere secondo un week-end partito decisamente male. Del tutto impossibile rivaleggiare con Vettel, lo spagnolo ha raddrizzato la pessima qualifica con una delle sue partenza capolavoro, partendo settimo e passando alla seconda curva già in seconda posizione. La scelta del pit-stop in regime di Safety Car, allungando al massimo la seconda finestra di utilizzo con gomme medie, ha poi permesso l’ulteriore passo in avanti sino alla seconda piazza, il primo degli “umani”. Velocità e strategia, stessa combinazione utilizzata anche da Kimi Raikkonen, terzo nonostante i problemi alla schiena e il 13° posto in griglia. “Iceman” ha stretto i denti portando sempre più in alto la sua Lotus tra sorpassi e gestione pneumatici, conquistando un podio che sottolinea tutta la sua classe e rende merito alla Ferrari di aver ingaggiato un nome del suo calibro, creando una squadra che darà non pochi problemi a Vettel.
Per adesso però la monoposto numero uno pare pressoché imbattibile, mentre la gemella guidata da Mark Webber patisce (ancora) di eccessivi problemi di affidabilità, tanto da ritirarsi all’ultimo giro con motore addirittura in fiamme dopo una intera gara passata a lottare per la quarta piazza. In classifica finale appare comunque 15° per aver completato più del 90% della percorrenza totale. Un po poco se si confronta la prestazione mostruosa del suo compagno di squadra, oggi letteralmente di un altro pianeta. I guai dell’australiano favoriscono al risalita di Rosberg ed Hamilton, a braccetto in quarta e quinta piazza con una Mercedes parsa anche più performante della rossa di Maranello. Il duo delle frecce d’argento tiene infatti dietro Felipe Massa (6°), con il figlio d’arte Nico nel primo quarto di gara bravo nel gestire la seconda posizione prima dell’avvento della macchina di sicurezza che ha ribaltato (in parte) la situazione. Decisamente sofferto il finale di Jenson Button e Sergio Perez, praticamente a podio nel gioco dei pit-stop per poi essere via via scalzati da tutte quelle monoposto munite di pneumatici più freschi proprio negli ultimi (infuocati) dieci giri. Alla fine le Mclaren sono settima e ottava, a precedere Hùlkenberg e Sutil che completano la zona punti. Tra due settimane vi è la Corea, altro appuntamento a favore del duo Vettel-Red Bull ormai lanciato verso un’altra trionfale finale di stagione. Segue ordine di arrivo.
1. Sebastian Vettel – Red Bull-Renault – 61 giri
2. Fernando Alonso – Ferrari – +32″6
3. Kimi Raikkonen – Lotus-Renault – +43″9
4. Nico Rosberg – Mercedes – +51″1
5. Lewis Hamilton – Mercedes – +53″1
6. Felipe Massa – Ferrari – +63″8
7. Jenson Button – McLaren-Mercedes – +1’23″3
8. Sergio Perez – McLaren-Mercedes – +1’23″8
9. Nico Hulkenberg – Sauber-Ferrari – +1’24″2
10. Adrian Sutil – Force India-Mercedes – +1’24″6
11. Pastor Maldonado – Williams-Renault – +1’28″4
12. Esteban Gutierrez – Sauber-Ferrari – +1’37″8
13. Valtteri Bottas – Williams Renault – +1 giro
14. Jean-Eric Vergne – Toro Rosso-Ferrari – +1 giro
15. Mark Webber – Red Bull-Renault – +1 giro
16. Giedo van der Garde – Caterham-Renault – +1 giro
17. Max Chilton – Marussia-Cosworth – +1 giro
18. Jules Bianchi – Marussia-Cosworth – +1 giro
19. Charles Pic – Marussia-Cosworth – +1 giro
20. Paul di Resta – Force India-Mercedes – +7 giri
Riccardo Cangini