Un finlandese se ne va, un’altro arriva. Con Kimi Raikkonen fuori dai giochi per l’intervento alla schiena, la Lotus alla vigilia del Gp U.S.A ufficializza l’arrivo di Heikki Kovalainen per gli ultimi 2 Gp in calendario. Scelta attesa ed amara, sopratutto per noi italiani che speravamo nella momentanea promozioni di Valsecchi, campione GP2 ed attuale terza guida del team di Enstone. Seguendo la logica questa sarebbe stata la perfetta occasione per Davide di salire (finalmente) sulla E21 in un week-end di gara, ma i vertici del team anglo-francese hanno preferito puntare sull’esperienza: “Unirmi alla Lotus per le ultime due gare del 2013 è una fantastica opportunità per me. Abbiamo visto quest’anno che la E21 è una vettura in grado di vincere e di finire sul podio, quindi spingerò al massimo per cercare di ottenere i migliori risultati possibili” ha detto Kovalainen “Salire su una vettura in questa fase avanzata della stagione dopo essere rimasto a guardare per tutto l’anno sarà una grande sfida, ma conosco bene il team di Enstone e non sono preoccupato riguardo alle mie possibilità di essere veloce” Nonostante le indubbie capacità, per Heikki si prospettano settimane decisamente intense e difficili considerando che non è mai salito sulla monoposto nera-oro e dal 2010 non guida una vettura di alto livello.
Per questo si fa faticare a capire il perché a Valsecchi non è stata data alcuna chance, nonostante l’italiano conosca bene il team ed abbia un minimo di confidenzialità con la macchina. Ci pensa il team-principal Eric Boullier a trovare una spiegazione: ” Ci siamo dovuti muovere rapidamente dopo la decisione di Kimi di non partecipare alle ultime due gare di questa stagione. Da una parte avevamo la nostra riserva Davide Valsecchi, che è un giovane pilota di talento ed ha già dimostrato di poter essere un’ottima promessa. Dall’altra invece avevemo l’opportunità di mettere in macchina un pilota di grande esperienza in Formula 1 come Heikki. Abbiamo grande fiducia nelle capacità di Davide, ma siamo ancora coinvolti nella lotta per le prime posizioni del Mondiale Costruttori, quindi abbiamo deciso di puntare sull’esperienza che Heikki avrebbe potuto portare alla squadra, che speriamo ci possa aiutare a chiudere l’anno nella miglior posizione possibile” E alla fine questa “grande fiducia” continua a non trovare riscontri nella realtà. Vicenda triste sia per la nostra scuola automobilistica, sia per la F1 in generale.
Riccardo Cangini