F1, Renault analizza i problemi nei test a Jerez

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Quando il fallimento assume proporzioni esagerate è cosa praticamente impossibile nasconderlo. Per questo la Renault ammette a testa china tutti i problemi tecnici avuti dalle sue unità V6 Turbo nei primi test a Jerez de la Frontera, cercando ora il fatidico”perché” ove poter costruire la soluzione. Ad affrontare lo spinoso argomento è  Rob White, direttore tecnico di Renault Sport F1: “Pensavamo di avere una configurazione abbastanza affidabile per l’utilizzo in pista, ma i fatti hanno dimostrato il contrario. Abbiamo girato al banco in una configurazione simile a quella che poi ci ha creato dei problemi. Ora sappiamo che le differenze tra il banco e le monoposto sono più di grandi di quanto ci aspettassimo. Siamo frustrati dalla sequenza di problemi che avremmo dovuto risolvere al banco e che ci hanno privato di accumulare dei dati preziosi” Alla base quindi di tutti i guai tecnici una grave mancanza di corrispondenza tra dati in fabbrica e dati in pista, iniziando così nel peggiore de modi possibile una sfida difficile e allo stesso tempo intensa come la prima stagione della nuova era turbo nella massima formula.

A rendere poi irrisolvibile il problema, nonostante gli sforzi congiunti di motorista e team interessati, sono stati i molteplici problemi: “…nel controllo dei vari sottosistemi da parte della centralina della Power Unit. Al primo giorno abbiamo avuto problemi con il sub-sistema all’interno dell’Energy Store. Non riguardava né la batteria, né il funzionamento della stessa, ma di una parte elettronica che faceva parte del pacchetto. Poi i guai sono venuti dal turbocompressore che hanno coinvolto altre parti. Con l’aiuto della Red Bull Racing, abbiamo implementato un hardware diverso per risolvere i guai all’Energy Store. E questo ha funzionato per i rimanenti giorni di test. Abbiamo individuato che la possibile causa dei nostri problemi derivi dal controllo del turbo, per cui abbiamo fatto delle modifiche che erano sulle monoposto il quarto giorno. Ciò ha permesso di stabilire una base minima di lavoro da cui partire. Ma siamo consapevoli che le vetture hanno girato ad un limite non accettabile” Condizione che ha non poco infastidito il Red Bull Racing, ora costretto a lavori straordinari per presentarsi nella prossima sessione di test con un pacchetto almeno in grado di prendere la via della pista: “Non ci resta che impegnarci per risolvere i guai in tempo per i test in Bahrein, ma si può rientrare in corsa anche se le prime gare non sono andate bene ” dice Dietrich Mateschitz, facendo capire che nessuno è intenzionato a gettare la spugna.

Riccardo Cangini