A poco più di una settimana dal primo Gp stagionale targato 2014, la Red Bull si trova ad affrontare una situazione tutt’altro che facili. I test invernali hanno mostrato la fragilità sia della Power-Unit Renault che della RB10, giudicata troppo estrema in alcuni concetti portati avanti dalla mente geniale di Adrian Newey. Un mix letale per le perfomance e lavoro di sviluppo, costringendo il team ad una tabella di marcia incredibilmente ridotta rispetto ai top-team senza poter davvero sviluppare la monoposto. E’ evidente che i campioni del mono in carica non sono pronti in vista del week-end agonistico in Australia, e il sempre schietto Helmut Marko non vuole neppure nasconderlo: “L’ apertura della stagione è in arrivo almeno due mesi troppo presto per noi. Non siamo dove dovremmo essere. Non sappiamo neppure di quanto tempo avremo bisogno per recuperare, sempre se ci sarà. Questa è una situazione molto, molto seria” dice a “Sport und” in un semplice ma quanto mai chiara. I campioni del mondo in carica non puntano certamente alla vittoria, bensì a terminare tutta la distanza di gara così da raccogliere quanti più dati possibili.
Un fine settimana di vera: “…ansia” ammette il capo-tecnico Renault Rob White: “Spero che possiamo sostenere i nostri team e piloti per esplorare le prestazioni della vettura e permettere alla gara di fornire il suo verdetto sportivo” Un modo carino per dire che il primo passo è quello di aumentare l’affidabilità, evitando per quanto possibile i tantissimi problemi di raffreddamento, e solo dopo si penserà alle prestazioni. Anche perché allo stato attuale la RB10 è si di ottima fattura, ma pare non tenere il passo delle vetture migliori, con un Vettel nervoso al volante mentre le Williams potevano affrontare lo stesso identico tratto molto più composte. Tutto a causa dello scarso chilometraggio accumulato in questi mesi, lontanissimo da quello invece dei team motorizzati Mercedes, con le frecce d’argento e le vetture di Grove indicate da tutti (Stefano Domenicali compreso) come le vere favorite per salire sul gradino più alto del podio. Aspettiamoci dunque di vivere un appuntamento iridato movimentato e quasi unico nel suo genere, con “…metà griglia ritirata perché semplicemente non ci sono stati test a sufficienza“, previsione firmata Niki Lauda.
Riccardo Cangini
Le dichiarazioni di Helmut Marko, Rob White e Niki Lauda delineano un quadro a dir poco sconcertante. Non è una novità che i mutamenti tecnici e regolamentari introdotti della F1 2014 costituiscano una rivoluzione piuttosto che un’evoluzione e neppure può sorprendere che ogni anno più di uno abbia problemi di ritardo o errori di preparazione: ne sanno qualcosa le stesse “grandi” scuderie, quali Ferrari, Mercedes e Williams.
Lo sconcerto deriva, sotto diversi aspetti, dalle aperte quanto perentorie asserzioni di voci autorevoli quali quelle citate.
La RB10 sembra avere difficoltà ben superiori a quelle trapelate dai test fin qui condotti, tuttavia occorre mettere in conto che è intrinseco nella genialità (vedi Newey)il pericolo di andare oltre i limiti tecnici e temporali imposti dalle circostanze. Il mistero rimane, quindi non è possibile alcuna previsione in proposito. Per quanto attiene alla Renault, non è pensabile che abbia incontrato ostacoli di sorta nel passaggio dal motore aspirato al turbo: evidentemente la “fragilità” emersa dai test riguarda il sovvertimento di tutto il complesso sistema propulsione – frenatura che le novità della F1 2014 comportano.
Infine, la drastica previsione di Lauda s’inserisce nella percezione generale espressa da qualche tempo anche dai non addetti ai lavori: il salto di qualità richiesto è incompatibile con i tempi, e soprattutto con i vincoli persistenti posti alle prove in pista che nessun simulatore potrà mai riprodurre/sostituire con piena affidabilità.
“Metà griglia ritirata” può essere semplicemente l’enfasi di una opinione ma resta concettualmente condivisibile e questo non può certo rallegrare.
Che dire oltre? Sembra che dalla ansiosa attesa si passi alla suspence dei migliori gialli: non mi sembra, questa, una situazione appropriata per un evento sportivo.