Subito dopo il week-end di gara, il circus della F1 è rimasto a Barcellona per una due giorni di test finalizzati allo sviluppo delle monoposto e gomme Pirelli già in configurazione 2015. Se nella prima giornata il lavoro è stato decisamente rallentato da l’arrivo della pioggia, nella giornata di ieri tutto si è svolto secondo i piani, lasciando anche interessi spunti da analizzare prima del celeberrimo appuntamento di Monaco. Innanzitutto il miglior tempo è stato firmato da Pastor Maldonado, finalmente lontano da errori di guida o incidenti tanto da mettere insieme ben 102 giri senza alcun problema, con il giro veloce in 1’24″871 realizzato su gomme a mescola super-soft. Un bel modo per mettersi alle spalle le tante (troppe) disavventure mandando segnali positivi anche ad una Lotus decisamente in crescita. Nessuno comunque ha davvero cercato la prestazione pura, a cominciare da quella Mercedes assoluta dominatrice di questo campionato, fermatasi al secondo posto con Nico Rosberg impegnati ad effettuare prove aerodinamiche e, per appena due giri nella sessione mattutina, in pista con un vero e proprio “megafono” al posto dello scarico nel (a quanto pare vano) tentativo da rendere più accattivante il suono del V6 Turbo tedesco.

Una soluzione tanto originale quanto inutile per Nico Rosberg: “Sfortunatamente non è cambiato molto, quindi dobbiamo provare delle altre soluzioni perché questa non è quella giusta” Dietro alla freccia d’argento troviamo Kimi Raikkonen che ha completato 93 giri recuperando in parte la prima giornata, andata letteralmente a fumo quando il suo propulsore Ferrari si è rotto nei primissimi minuti. Inutile sottolineare che a Maranello di lavoro da fare ce ne è sin troppo. Positivo l’esordio sulla Williams FW36 di Susie Wolff: la ragazza britannica ha chiuso in quinta posizione in 1’27″280, provando anche il brivido di un testacoda alla curva 10 senza comunque provocare alcun danno alla monoposto. Breve momento di gloria per la Marussia sesta con Jules Bianchi precedendo la McLaren del debuttante belga Stoffel Vandoorne, la Force India guidata dallo spagnolo Daniel Juncadella e persino la Red Bull di Sebastian Vettel. Il quattro volte campione del mondo ha speso la maggior parte della giornata ad effettuare prove di aerodinamica con la sua Red Bull RB10, dimenticandosi completamente del cronometro. Ancora più indietro Daniil Kvyat, che con la sua Toro Rosso ha completato appena 21 giri, e la totale assenza della Caterham costretta ad un anticipato rientro dopo il crash di Kamui Kobayashi tanto da rendere irreparabile la CT05. Prossimo appuntamento tra una settimana esatta a Montecarlo.
Riccardo Cangini