E’ un Alex Marquez in versione “Marc” quello visto oggi a Barcellona. Autore della pole, in fuga sin nei primi giri e autore della sua seconda vittoria in carriera. Un fine settimana perfetto per il più piccolo dei (terribili) fratelli Marquez, mentre dietro gli altri protagonisti di questo mondiale Moto3 si impegnavano a fondo per regalare uno spettacolo degno di questa combattuta categoria. Già nella primissima parte di gara ecco due colpi di scena: ennesima ritiro Niccolò Antonelli alla prima tornata, finito contro le gomme di protezione dopo una scivolata ad alta velocità, ed il ritiro dello sfortunato Alex Rins per la rottura del cambio (e già rallentato dalle quattro fratture al piede destro riportate nella caduta di ieri). Dopo appena cinque giri ecco Fenati risalire dalla sedicesima posizione sino a trovare contatto con il gruppetto dei primi, in cui è presente anche l’attuale capo-classifica Jack Miller, oggi poco propenso a prendersi dei rischi in funzione della classifica iridata.
Con la vittoria saldamente nelle mani di Alex, le restanti posizioni del podio sono state invece contese da Fenati, Bastianini, Vazquez e Niklas Ajo, tentando in un primo momento di rintuzzare il distacco dal leader della gara per poi, sul finale, dare inizio alla battaglia. Sorpassi praticamente ad ogni staccati in un continuo scambio di posizioni, con i nostri Fenati e Bastianini bravissimi nel rispondere colpo su colpo senza mostrare alcun timore. Nell’ultimo giro arriva anche il grande brivido di Ajo, finito fuori pista ma in grado di restare in equilibrio sulla modo con un numero di pura scuola circense. Ed è in questo momento che il giovane pilota del team Gresini trova lo spunto vincente, conquistando la seconda posizione e mantenendola sino alla bandiera a scacchi. Discorso diverso invece per Fenati, costretto al quinto posto (dietro a Miller) dopo un paio di lunghi in staccata. Terzo posto per Efren Vazquez mentre Francesco Bagnaia e Alessandro Tonucci chiudono rispettivamente decimo e tredicesimo. Segue la classifica finale.
Riccardo Cangini