Una Mercedes ancora davanti a tutti ed è quella di Nico Rosberg che conquista la decima pole in carriera e ipoteca la vittoria anche in terra magiara, dove partire davanti è assai fondamentale. Ma troviamo anche una Mercedes dietro e non è la Safety Car: anche in Ungheria, la sfortuna si abbatte su Hamilton e un incendio sulla sua monoposto nei primissimi minuti della Q3 lo estromette anzitempo dalle qualifiche, relegandolo in 21° posizione. Per lui un’altra gara difficile e tutta in salita, in un circuito ostile ai sorpassi (anche se Mansell non sarebbe tanto d’accordo con questa affermazione). A completare la prima fila troviamo Vettel, con un’ottima seconda posizione mentre la seconda fila è all’insegna della gioventù, con Bottas e Ricciardo a confermare il loro stato di grazia attuale. Non va oltre al quinto posto Alonso che partirà davanti al suo ex compagno di Ferrari, Felipe Massa. Disastro per la rossa n°7 di Kimi Raikkonen, vittima ancora una volta di un errore del muretto Ferrari, che non hanno fatto scendere in pista il pilota finlandese nei minuti finali della Q3, rimanendo beffati nel finale dalla performance di Bianchi.
Q1 – Si accende il semaforo e le prime monoposto in pista sono quelle di Bianchi, Kobayashi ed Ericsson. Dopo appena 2 minuti il primo ritiro: è per la Lotus di Maldonado… Ma il vero colpo di scena arriva poco dopo, con la Mercedes di Lewis Hamilton che prende fuoco nel posteriore. Un altro ritiro clamoroso in Qualifica per il pilota britannico e sopratutto la prospettiva di un’altra gara partendo dalle retrovie.
Scorre il tempo e mentre Rosberg scivola via alleggerito dal pensiero di dover mettere in atto l’ennesima battaglia al millesimo per la pole contro il compagno di squadra, nelle retrovie la Marussia di Bianchi si guadagna un posto nella Q2 buttando fuori… la Ferrari di Raikkonen. Gli esclusi della Q1, oltre al ferrarista, sono quindi Kobayashi, Chilton, Ericsson, Hamilton e Maldonado.
Q2 – Perez, Hulkenberg e Kvyat sono i primi a contendersi il crono migliore a inizio Q2. Quindi è Bottas a imporsi in cima al gruppo e subito dopo Rosberg, che gira in 1:23.310. Presto arrivano sul traguardo anche le due Red Bull che si portano alle spalle della Mercedes rimasta: il duo del toro può ora sperare per un posto in prima fila. Il tempo scorre veloce e Hulkenberg riesce a prendersi un posto nella Q2 lasciando fuori Kvyat che tenta il tutto e per tutto ma va in testacoda e rimane così escluso con la sua Toro Rosso. Fuori anche Sutil, Perez – con un apparente problema idraulico sulla sua Force India – Gutierrez, Grosjean e Bianchi. La top ten che passa alla Q1 vede Rosberg in testa seguito da Vettel, Ricciardo, Bottas, Massa, Alonso, Button, Magnussen, Vergne e Hulkenberg.
Q3 – Rosberg è al comando del trenino che prende il via all’accendersi del semaforo. I piloti montano tutti la gomma Soft, mentre la pioggia comincia a scendere sul tracciato ungherese. La pioggia non si trattiene e Rosberg rischia subito dopo il primo giro di andare a sbattere contro le barriere alla Curva 1. Il tedesco riesce a tenere la macchina mentre dietro di lui la McLaren di Magnussen non ce la fa e sbatte pesantemente contro le ruote di protezione. Bandiera rossa e sessione sospesa. Si riprende dopo qualche minuto e la pioggia sembra scongiurata.
Bottas si porta in testa con il miglior tempo di 1:24.259 ed Alonso subito dietro. Seguono Button, Massa, Rosberg e Vettel. Il poleman provvisorio rientra ai box per montare la gomma nuova e Vettel, che l’ha già montata, si prende la testa girando in 1:23.415. Quindi arriva Rosberg anche lui con la mescola nuova e sale al comando, 1:23.236.
Gli ultimi concitati minuti vedono Vergne salire al quinto posto e Bottas tornato in pista che si piazza alle spalle della Mercedes. Alonso è quarto. Vettel ci prova e si porta davanti quando sventola la bandiera a scacchi, ma Rosberg completa il suo ultimo giro, intascando la decima pole in carriera.
Bisognava vedere se Hamilton non andava ha fuoco chi era davanti,riflettete prima di mettervi in cattedra!
La storia non si scrive con i “se” e nemmeno con i “ma”… buona domenica!