F1, Ferrari passa nelle mani di Marchionne

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Il suo interesse verso un brand importante come quello della Ferrari non lo ha mai nascosto. Già da diverso tempo, in veste di amministratore delegato di FIAT SpA, sedeva e si faceva fotografare a fianco di Montezemolo durante la presentazione delle nuove vetture del cavallino rampante, F1 e non solo, oppure giungeva nel paddock di Monza per assistere in prima persona al lavoro nei box degli uomini in rosso. E non è un caso che nei giorni caldi dello scorsa settimana, con la presidenza di Maranello fortemente scossa dopo ben 23 anni, Sergio Marchionne abbia dato l’affondo decisivo facendo capire che nessuno è davvero indispensabile. Infatti oggi ecco la lettere di addio di Luca Cordero di Montezemolo, subito seguita da un comunicato del gruppo Fiat Chrysler Automobiles che nomina il suo successore a partire dal 13 ottobre: “Del futuro della Ferrari io e Luca abbiamo discusso a lungo. Il nostro comune desiderio di vedere la Ferrari esprimere tutto il suo vero potenziale in pista ci ha portato ad alcune incomprensioni che si sono manifestate pubblicamente nello scorso weekend. Voglio ringraziare personalmente Luca per quanto ha fatto per la Fiat, per la Ferrari e per me” dice il neo-presidente, rimarcando ancora una volta l’assoluta voglia di vincere e far tornare in alto la squadra italiana.

Si prepara dunque una nuova parentesi nella storia fondata dal mitico Enzo Ferrari, con all’orizzonte molti dubbi e qualche paura. Oltre all’inevitabile difficoltà nel riuscire per davvero a recuperare tutto il gap tecnico clamorosamente visto quest’anno in Formula uno in un tempo relativamente breve, per forza di cose vi saranno mutamenti nella politica e gestione stessa dell’azienda. Per adesso è impossibile fare previsioni certe, ma dall’altra parte dell’oceano stanno giungendo notizie ed idee, come il piano di montare motori marchiati Ferrari sulle Maserati, peccato che tali propulsori invece che essere prodotti a Maranello arriveranno dallo stabilimento della Chrysler a Trenton, negli U.S.A, (sempre se tutto questo non è già realtà). Ovvia poi una ancora maggiore integrazione del marchio con tutto il gruppo FCA, puntando in caso di difficoltà future ad un eventuale scorporo di Ferrari in quotazione indipendenti, recuperando così risorse fresche ed utile al cavallino e non solo. Sotto ogni aspetto quindi è un passaggio di mani importante, quasi storico. Chissà cosa direbbe il “Drake” riguardo a tutto questo.

Riccardo Cangini

5 Comments
  1. Con il drake la ford non ci riusci.chi ha pensato a marchionne lo ha fatto anche e sopratutto per affondare la FERRARI e presentare al mondo la fiattari.

  2. Ferdinando , con il Drake la Ford non ebbe mai nessuna possibilità, fu tutta una manovra per non mettere mano al suo (del Drake) ben gonfio portafogli e trovare altri finanziatori che sin da allora fu la FIAT, a sua volta sponsorizzata dal governo Italiano quindi da tutti noi.

  3. aseb penso però che la situazione in fiat cambierà. continueranno a tenerla per un’altro pò fino a quando i piani non cambiano. magari rimangono solo come motoristi e per le auto di un certo prestigio. tra i tedeschi in un lato e i giapponesi dall’altro per giocarsela con loro dovrebbero rivedere le loro scelte fatte finora. non credo che lo faranno.

  4. Alfa86 la FIAT non è solo Torino se questo quello che intendi …

  5. io penso che il risultato in f1 è una scusa ,bisogna aumentare numeri di vendita ecc…sinceramente sono preoccupato perche ferrari proprio perche indipendente ha fatto un lavoro egregio sia sportivo che di organizzazione , marketing ecc…se cè qualche esperto di finanza forse puo chiarire meglio

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