MotoGp |Storica doppietta Ducati con Iannone e Dovizioso al Redbull Ring

iannone-dovizioso-gp-austria-2016-motogpDopo la bellezza di 100 gran premi, sul tracciato del RedBull Ring, teatro del Gp di Austria di MotoGP,  la Ducati torna protagonista della con una storica doppietta ad opera di Andrea Iannone ed il compagno Andrea Dovizioso. I due della Ducati dopo un’ottima partenza hanno subito fatto capire che non c’era ritmo per gli avversari nonostante i tentativi dei due piloti Yamaha di tenere il passo nelle fasi iniziali di gara.  Un duello in casa Ducati,  ha visto Dovizioso prendere il comando al decimo giro, poi al giro ventidue con un bel sorpasso alla curva nove Iannone si prendeva di nuovo la testa della corsa. Dovizioso ha tentato di rispondere al compagno di squadra innescando un duello fatto di giri veloci e staccate al limite per tutta la seconda parte della corsa, senza però riuscire mai a portare il giusto attacco.

Per Iannone,  che la prossima stagione lascerà la Ducati per la Suzuki, si tratta della prima affermazione in assoluto nella MotoGP.  Il pilota italiano ha compiuto la gara perfetta. Pole position al sabato, vittoria e giro veloce in gara. Iannone ha sfruttato al meglio la sua Ducati non solo per le doti del motore, ma anche sfruttando al massimo una gomma di mescola diversa di tipo morbido nonostante le controindicazioni della Michelin sulla durata. Terza la prima delle Yamaha uniche a tentare una breve resistenza allo strapotere Ducati con Jeorge Lorenzo davanti a Valentino Rossi solo quarto. Molto staccati in netta difficoltà con le prestazioni della Honda, lo spagnolo Marc Marquez, con il suo compagno di squadra Dani Pedrosa settimo dopo une bella rimonta.

1 Andrea IANNONE ITA Ducati Team Ducati 182.4 39’46.255
2 Andrea DOVIZIOSO ITA Ducati Team Ducati 182.3 +0.938
3 Jorge LORENZO SPA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 182.1 +3.389
4 Valentino ROSSI ITA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 182.1 +3.815
5 Marc MARQUEZ SPA Repsol Honda Team Honda 181.5 +11.813
6 Maverick VIÑALES SPA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 181.3 +14.341
7 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 181.1 +17.063
8 Scott REDDING GBR OCTO Pramac Yakhnich Ducati 180.1 +29.437
9 Bradley SMITH GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 180.1 +29.785
10 Pol ESPARGARO SPA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 179.6 +37.094
11 Danilo PETRUCCI ITA OCTO Pramac Yakhnich Ducati 179.4 +39.765
12 Michele PIRRO ITA Ducati Team Ducati 179.4 +39.766
13 Loris BAZ FRA Avintia Racing Ducati 179.0 +44.284
14 Tito RABAT SPA Estrella Galicia 0,0 Marc VDS Honda 179.0 +45.004
15 Cal CRUTCHLOW GBR LCR Honda Honda 177.6 +1’03.246
16 Alvaro BAUTISTA SPA Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 177.0 +1’12.448
17 Yonny HERNANDEZ COL Pull & Bear Aspar Team Ducati 176.8 +1’14.517
18 Eugene LAVERTY IRL Pull & Bear Aspar Team Ducati 175.3 +1’36.510
19 Stefan BRADL GER Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 171.0 1 Giro

Daniele Amore

 

 

5 Comments
  1. Grazie, grazie di cuore.
    Da tanto si attendeva una simile prestazione, ottenuta con condizioni atmosferiche perfette, con tutti i rivali in gara, insomma, una vittoria bella, pulita, che non lascia dubbi su chi avrebbe dovuto vincere (una Ducati)
    Mi spiace un pò per Dovizioso che l’aveva preparata alla grande e che ci credeva in questa vittoria, sopravanzato solo da Iannone che ha giocato d’azzardo.
    Certo che partire dalla pole, essere stato costantemente veloce per tutti i turni di prove e nel WU, per poi prendere una strada che nessun altro ha intrapreso, contro i consigli dei tecnici Michelin, la dice lunga sulla “convinzione” avuta da Iannone.

    Grande Iannone
    Grande Dovizioso
    Grande Ducati

  2. che sia la prima vittoria di una lunga serie!
    e poi, che strano, sul podio abbiamo avuto la squadra Ducati di oggi e la squadra di domani…………………..
    e pensare che davano JLo per morto………………..e invece con la sua motociclettina rasoterra eccolo lì sul podio……………….

    bravi tutti

  3. Ci sarà l’analisi di Federico?
    La gara di Rossi mi ha ricordato vagamente quella in Qatar: attaccato a quello davanti, ma in palese difficoltà nel fermare la moto in staccata. Naturalmente il parallelismo è solo uno spunto e si esaurisce qui; quella fu tutta un’altra corsa con altre difficoltà tecniche.

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