Ci sono tanti talenti in questa MotoGP ed emergere è complicato, tanto complicato. Dani Pedrosa è tra i top rider ai quali manca un tassello nella sua straordinaria carriera: il titolo in MotoGP.
Non dobbiamo dimenticarci che Dani Pedrosa ha vinto tre titoli nelle piccole cilindrate, tutti di fila, prima in 125 e poi doppietta in 250, sempre con Honda.
Nel 2006 è passato in MotoGP e si è dimostrato subito velocissimo in sella alle vecchie 1000cc, anche se nella stagione del suo debutto quasi non fa perdere il titolo alla Honda e ad Hayden con uno strike in Portogallo che vide lo spagnolo fare un ingresso acrobatico sull’americano causando la caduta di entrambi.
Nei successivi anni ha collezionato tre volte il titolo di vicecampione del mondo ed è arrivato tre volte terzo, un palmares non indifferente che in tanti si scordano.
Spesso Pedrosa è stato accusato di essere favorito dal suo fisico minuto in accelerazione, visto che è alto 1,60mt e pesa 51kg, come se pesare una decina di kg in più in meno facesse differenza su una moto da 240cv.
Se è vero che una bassa statura limita i trasferimenti di carico rispetto a piloti alti 180cm, l’essere così piccolo rende molto particolare la sua guida che lo vede sporgersi tanto dalla moto e lavorare moltissimo col corpo per poter indirizzare la moto.
Quindi gli ipotetici vantaggi dati dal peso spariscono di fronte alla difficoltà di guidare dovendo lavorare tantissimo col corpo. Inoltre proprio il suo fisico minuto lo ha portato spesso a infortunarsi e la sfortuna ovviamente non ha fatto mancare il proprio contributo facendo infortunare il pilota spagnolo proprio nei momenti topici.
Il momento di maggior forma di Pedrosa è stato forse la stagione 2012, che lo ha visto protagonista di una furibonda lotta con Jorge Lorenzo per il titolo, ma due errori durante una stagione praticamente perfetta gli hanno tolto la gioia dell’iride nella classe Regina.
Nel corso del 2016 è stato molto in difficoltà sia per questioni fisiche sia tecniche, il passaggio alle Michelin è stato molto più traumatico del previsto, e in questo 2017 è chiamato ad una grande risposta dopo un anno deludente.
Personalmente ho un debole per questo pilota, uno che guida in maniera sopraffina, che fa scivolare il posteriore con una linearità e delicatezza incredibile, che si muove sulla moto con grande agilità.
E’ un pilota raffinato, molto tecnico, e gli manca un pochino di fortuna e quel pizzico di aggressività che manca forse proprio per quel fisico da fantino. Non resta che vedere se in questa stagione riuscirà a interpretare al meglio le gomme Michelin e a indirizzare la Honda verso un tipo di moto che favorisca di più il suo stile di guida.
Danny Garbin
pedrosa per me è un ottimo pilota che pensavo big visti i successi nelle classi minori,ma gli infortuni prima e poi compagni fortissimi stoner e marquez l hanno fermato,comunque come ricordavi spesso vicecampione significa comunque che il tuo lo hai fatto
Bell’articolo, complimenti.
Tanti giornalisti spesso sputano critiche a vanvera su Dani xchè purtroppo non ha ancora vinto il titolo in moto gp.
Ma come hai ricordato tu, Dani nella sua carriera ha sempre avuto tante sfighe e infortuni e non tutti li avrebbero superati come ha fatto lui!
È un grande professionista, umile e corretto!
Spero tanto che quest’anno vada meglio e possa vincere al titolo che tanto si merita.
Forza samurai, SEMPRE 26
Neppure Randy Mamola ha mai vinto il titolo. O Stirling Moss, o Gilles Villeneuve…