MotoGP | Jerez: prima fila Honda con Pedrosa in pole

Il ritorno in Europa della MotoGP sorride decisamente alla Honda, in grado di monopolizzare la prima fila sia in Moto3 che nella classe regina. La vera sorpresa però è vedere il mai reso Dani Pedrosa siglare la pole position, riuscendo a precedere un centauro del calibro di Marc Marquez grazie ad un giro strepitoso chiuso in 1’38″249. Limite che il campione del mondo in carica ha tentato di battere, per poi desistere al terzo tentativo dopo una grande imbarcata tra le curve 11 e 12, preferendo così rinviare la sfida a domani e accettando quei 49 millesimi di ritardo da un Pedrosa comunque perfetto. Sorride Cal Crutchlow terzo sulla Honda del team LCR , molto vicino come ritmo ai due ufficiali ed in grado di precedere la prima Yamaha di Maverick Vinale, distanziato dalla vetta di oltre quattro decimi. Distacco che rappresenta le difficoltà sino ad ora incontrare dalla M1, con Valentino Rossi a confermare il tutto non andando oltre il settimo tempo, lontano sei decimi.

Davanti al “Dottore” si sono inserite un rinato Andrea Iannone su Suzuki, parso ieri in estrema difficoltà ma oggi bravissimo nel trovare la prestazione (e la scia di Lorenzo), oltre la Yamaha Tech 3 di Johann Zarco. Sperava sicuramente in qualcosa di più Jorge Lorenzo, miglior ducatista con l’ottavo tempo e parso decisamente più a suo agio in sella alla Desmosedici. La posizione non sarà eccezionale, ma a Jerez i segnali i crescita ci sono e sono forti. Non si può fare lo stesso discorso invece per i suoi compagni di marca: In Pramac solo Redding (11°) ottiene l’accesso alla Q2, mentre Danilo Petrucci resta fuori battuto dalla Aprilia di Aleix Espargaro. Male Dovizioso, 14° vittima di scarso feeling sia con la pista che con la moto, davanti per pochi millesimi al duo KTM Pol Espargaro e Bradley Smith, ora muniti del nuovo motore “bing bang” in grado di fare compiere al progetto tutto austriaco un ulteriore passo in avanti. Chiude ultimo il sostituto di Alex Rins, Takuya Tsuda.

Pos Num Pilota Moto Team Tempo Gap
1 26 Dani Pedrosa Honda Repsol Honda Team 1:38.249
2 93 Marc Marquez Honda Repsol Honda Team 1:38.298 0.049
3 35 Cal Crutchlow Honda Lcr Honda 1:38.453 0.204
4 25 Maverick Vinales Yamaha Movistar Yamaha Motogp 1:38.677 0.428
5 29 Andrea Iannone Suzuki Team Suzuki Ecstar 1:38.744 0.495
6 5 Johann Zarco Yamaha Monster Yamaha Tech 3 1:38.861 0.612
7 46 Valentino Rossi Yamaha Movistar Yamaha Motogp 1:38.908 0.659
8 99 Jorge Lorenzo Ducati Ducati Team 1:38.910 0.661
9 94 Jonas Folger Yamaha Monster Yamaha Tech 3 1:39.108 0.859
10 43 Jack Miller Honda Eg 0,0 Marc Vds 1:39.125 0.876
11 45 Scott Redding Ducati Octo Pramac Racing 1:39.152 0.903
12 41 Aleix Espargaro Aprilia Aprilia Racing Team Gresini 1:39.400 1.151

Riccardo Cangini

4 Comments
  1. I piloti Honda dicono che se si dovrà usare la dura partiranno avvantaggiati rispetto alle Yamaha. Ecco, ma se il pomeriggio la temperatura, come di consueto, dovesse salire di parecchi gradi, con conseguente calo di aderenza, non sarebbe ben più scontato partire con le medie?
    Vinales dice di trovarsi male in tutte le curve a sinistra.

  2. intervista a Rossi:

    Cosa è successo?
    “Con il nuovo motore la Honda è migliorata molto, è più simile al nostro ed è più facile da guidare. Hanno lavorato bene”.

    E perché su questa pista fanno così la differenza?
    “A volte lo si dimentica, ma in MotoGP le gomme la fanno da padrone”.

    Ti riferisci alla vecchia carcassa?
    “La proveremo tutti lunedì e sarà importante, ma cambia poco.
    La grande differenza la fanno le gomme che vengono scelte GP per GP, nei primi due erano meglio per noi e ora per la Honda.
    C’è un rimescolamento continuo delle carte che rende tutto più interessante”.

  3. Vinalez:

    “Il problema è nelle curve a sinistra ed è stranissimo perché non mi era mai capitato prima – spiega – In quelle a destra riesco a spingere ma nelle altre no, dovremo lavorare nella notte per trovare una soluzione o domani sarà difficile seguire le Honda”.

    Ti sei fatto almeno un’idea del motivo?
    “Non capisco, nei test di Le Mans era andato tutto bene e la trazione è sempre stata un punto di forza della Yamaha.
    Qui invece è impossibile fare lavorare le gomme, scivolano troppo sul lato sinistro”.

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