Questo weekend abbiamo avuto l’opportunità di fare uno shakedown al Safety Park di Vadena (BZ) con le fantastiche Ohvale GP-0, gentilmente concesse da Top Racing.
Nell’esatto momento in cui mi infilo il casco e mi appresto a dirigermi verso il furgone dei ragazzi di Top Racing, ecco le prime gocce di pioggia. Manca solo la pioggia, a complicare il mio primo approccio completamente nuovo a moto di piccole dimensioni… Fortunatamente si tratta solo di qualche goccia, e successivamente spunta un timido sole.
Essendo abituato a guidare spesso moto più performanti e con dimensioni e pesi decisamente più importanti, sinceramente ho provato un po’ di sana tensione nell’approcciarmi a questo nuovo mondo.
Tuttavia, i ragazzi di Top Racing mi hanno dato qualche dritta per prendere confidenza con le GP-0 in totale sicurezza. Salendo sulla moto, mi accorgo subito che nonostante i miei 178 cm di altezza, la posizione non è eccessivamente sacrificata. Le geometrie di pedane e semimanubri sono infatti studiate per permettere anche a piloti medio alti di poter guidare i modelli Ohvale.
Proprio per togliere un po’ di ruggine, scelgo di montare a bordo della 110cc nel primo turno. Il modello entry level di Ohvale, si dimostra perfetto per prendere le misure con i comportamenti dinamici della motocicletta e le reazioni della stessa, ma è un tantino carente di coppia (solo 10 i CV a disposizione). Ciononostante, dopo due o tre giri per portare in temperatura le gomme, si acquista subito confidenza e si riesce a spingere senza particolari problemi.
Ok, con la 110 il bilancio è stato decisamente positivo, ma ora passiamo alla versione equipaggiata con il motore 160cc, la quale già dal sound si preannuncia più grintosa. Come per quanto riguarda la 110, è importante caricare l’anteriore in inserimento per avere una sensazione di maggiore controllo in impostazione di curva, ma presto scopro che la chiave è sfruttare la stabilità della motocicletta in percorrenza ed utilizzare i freni in maniera dolce e solo dove necessario. I 15 CV della versione 160cc la rendono decisamente più fruibile in termini di disponibilità di coppia rispetto alla 110, infatti si riesce a guidare in maniera meno impiccata, utilizzando meno il cambio e non essendo costretti a sfruttare ogni marcia fino al raggiungimento del limitatore.
Incredibile quanta differenza possano fare “solo” 5 CV in più su una moto di questa taglia, ma ciò è ancora più evidente quando decido di completare la mia giornata in pista con un turno sulla 190 Daytona, la punta di diamante del listino Ohvale GP-0. In questo caso abbiamo infatti a disposizione ben 25 cavalli, i quali condizionano in maniera importante lo stile di guida da adottare per cercare un buon tempo sul giro.
Naturalmente rimane valida la regola relativa alla ricerca di un’ottima percorrenza, ma con la Daytona è necessario guidare un tantino più da moto “vera”. Il virgolettato è d’obbligo, dato che come riportato precedentemente, le soddisfazioni che ci si possono togliere con questi mezzi adottanti cerchi da soli 10 pollici sono davvero tante. Tornando alle sensazioni di guida, per andare forte con la 190 bisogna adottare uno stile di guida volto un tantino più alla classica staccata prima dell’inserimento, piuttosto che cercare a tutti costi di guidare in maniera fluida e scorrevole come con le sorelle minori. Naturalmente il modello top di gamma richiede un approccio fisico del pilota di maggiore intensità, ma la potenza a disposizione aiuta a rimediare ad eventuali errori del pilota in termini di rapporti.
A proposito di rapporti, le tre moto utilizzate durante il test montano un cambio di tipo rovesciato, che magari può intimorire chi non si è mai avvicinato alla guida in pista. Ad ogni modo, dopo un paio di giri nei quali ci si concentra sull’utilizzo del cambio rovesciato, il meccanismo diventa immediatamente automatico e si riesce a spremere per bene i monocilindirici Ohvale.
Ciclisticamente le moto trasmettono sin da subito una grande confidenza al pilota, talvolta (specialmente con la 190) il posteriore tendeva a pompare un po’ affrontando i saliscendi della pista, ma si tratta sicuramente di comportamenti risolvibili attraverso il raggiungimento di un setup ottimale tra monoammortizzatore e forcella.
Grazie mille al disponibilissimo team di Top Racing per questo assaggio del mondo Ohvale, il quale è sempre più in espansione!
Nicolò Modena