Analisi semiseria del disastro di Silverstone…
“Scendeeeee la pioggia ma che fa, crolla il mondo addosso a me!” cantava Gianni Morandi con le sue manone e il suo fare dinoccolato. “Dinoccolato!” Ma che parole tiro fuori?? Cioé, ok le ferie, l’influenza e la poca, pochissima voglia di fare, ma che cosa “vi imparo” a voi miei giovani lettori? E anche meno giovani?
Mancano i voti austriaci, vero, ma ragazzi davvero non mi è stato possibile fare una mazza e quindi stavolta si salta. Dopo il GP austriaco un pochino mi sono sentito in colpa, ma poi ho detto “Beh, c’è Silverstone, qualcosa mi invento!”.
Eh già, peccato che la Legge di Murphy abbia colpito duro e invece di togliermi dall’imbarazzo di un pezzo mancante, ecco che devo inventarmi che cacchio scrivere di un GP che non c’è stato, che di fatto è stato per tutti i team una costosissima gita fuori porta.
Insomma, io ero pronto a godermi una lotta fratricida tra Ducatisti, con Marquez a fare numeri circensi, e invece gli unici numeri che ho visto fare sono quelli della Safety Car, del trattore, e degli omini con le scope, CON LE SCOPE!!!, in pista.
Allora, diciamo subito una cosa al volo: le condizioni per correre un GP “sicuro” (per quanto sia sicuro correre su una moto da 250cv sul bagnato), o meglio, senza evitare inutili rischi, non c’erano.
Poco da fare: con tre dita d’acqua a stagnare sull’asfalto non puoi far sfrecciare la gente e pretendere che arrivino tutti sani al traguardo. Sarebbe stata una gara a eliminazione, spettacolarissima per il becero pubblico che aspetta solo gli incidenti (motivo per cui si crea colonna quando trovate un incidente in strada, la gente che curiosa in cerca di chissà cosa da vedere), ma pericolosa sotto molti altri aspetti.
Va detto però che, ne sono certo, se avessero detto ai piloti “Ok si parte”, tutti nessuno escluso si sarebbero schierati e avrebbero fatto il loro lavoro. A forza, lamentandosi poi, ma avrebbero corso. Ci metto un dito. Ma giusto non partire.
Poi va detta una cosa: possibile che su un circuito di livello mondiale, succeda una cosa del genere? Cioé, capirei se certe cose accadessero che so, a Lombardore, che è una pista piccola dove ci vanno gli amatori.
Ma non in un circuito di fama internazionale dove corre di tutto dalla notte dei tempi. Aggiungendo poi che la pista è a Silverstone, in Inghilterra, dove piove praticamente quasi tutti i giorni!
Era già successo di spostare di lunedì, fu una Pasquetta, il GP del Qatar perché domenica piovve e correre di sera era impraticabile per i riflessi dell’acqua. Ma in Qatar! Dove piove 30 giorni all’anno!
Dal punto di vista tecnico poi, il fatto della riasfaltatura, poco importa se piove. Il cosiddetto “asfalto drenante” è solo una parte di una cosa chiamata “Pacchetto drenante” (sono pur sempre un edile prestato alle moto, cose che si studiano a scuola).
Che poi Drenante, che vuol dire? Che assorbe? NO! Che “fa passare”, drena appunto, non assorbe una mazza.
Se io faccio in modo che l’acqua attraversi il manto stradale asfaltato, bisogna che sotto di esso ci sia un fondo a sua volta drenante, che vada a portare l’acqua su un fondo trattato per far sì che defluisca in apposite zone e si disperda.
Capiamoci bene: l’asfalto rimane sempre e comunque bagnato, ma almeno limita di molto le pozze enormi che si sono viste in pista a Silverstone.
Per non parlare poi della gestione da parte di Dorna: si corre, vediamo, aspettiamo le ore 14:30, poi le 15:00, ma no vediamo se smette, ma forse schiarisce.
Ma cazzo: persino i siti più cessi di meteo avevano messo acqua a secchi per tutto il giorno, e tu “speri che cali”? Ma che film avete visto? Capisco che dire “No, il GP salta” sia una decisione drastica e non senza conseguenze, ma le gente seduta nelle tribune a prendere freddo visto che c’erano 12°C?
Il pressapochismo è stato davvero imbarazzante, Dorna per l’ennesima volta ne esce con le ossa rotte da una situazione che facile non era, ma che si poteva gestire in tutt’altra maniera. Magari, visto che la mattina era asciutta e sapendo delle condizioni meteo imminenti, facendoli correre due ore prima dell’ora stabilita. Avrebbe forse piovuto lo stesso, ma almeno l’acqua in pista non sarebbe stata eccessiva.
Va detto che probabilmente, qualsiasi scelta fatta da Dorna, Irta, Safety Commission e compagnia cantante, avrebbe scontentato qualcuno. E’ una delle classiche situazioni nelle quali non pestare una merda era impossibile.
Fatto sta che i veri vincitori sono stati trattori, safety car, cisterne asciugatutto, e noi siamo rimasti col cerino in mano a vedere una Diretta imbarazzante, con questa immagine come unica vera gara vista domenica: