Aprilia e Suzuki sono le uniche due case costruttrici a schierare nella griglia della MotoGP solamente due moto quando gli avversari hanno almeno un team satellite: attualmente, Honda schiera quattro moto tra la sua squadra ufficiale e LCR; Yamaha schiera quattro M1 attraverso il suo team ufficiale e RNF Racing; KTM ha una propria squadra ufficiale e fornisce a Tech3 due moto, mentre Ducati ha otto moto che occupano i garage del suo team ufficiale, Pramac, Gresini e VR46.
La Casa di Noale, però, vuole rompere gli indugi e fornire il materiale ad un team cliente a partire dalla prossima stagione, ma deve fare i conti sia con un vincolo regolamentare molto importante, ovvero quello del numero massimo di 24 moto in griglia di partenza, sia se ci saranno le condizioni giuste per avviare questa fornitura.
Secondo l’amministratore delegato di Aprilia, Massimo Rivola, il marchio è pronto ad espandere la propria presenza in MotoGP ma ci devono essere le condizioni, non solo economiche, per farlo.
Attualmente in griglia ci sono 24 moto, ovvero il numero massimo prescritto dal regolamento, e se Aprilia vuole avere un suo team clienti, qualcuno dovrà cessare l’attuale fornitura di moto per passare ai bolidi di Noale. Si, ma chi?
RNF Racing, il team che nasce dalle ceneri della Petronas Sepang Racing Team, potrebbe essere un possibile cliente di Aprilia. Razlan Razali, capo del team, ha creato RNF Racing firmando un accordo con la Yamaha della durata di un solo anno, ovvero il 2022, e qualora Yamaha non decidesse di continuare con RNF, il team di Razali potrebbe diventare di fatto la squadra satellite dell’Aprilia.
Aprilia ha anche confermato che la sua intenzione è quella di confermare sia Vinales che Espargaro nel team ufficiale anche per il 2023, con quest’ultimo che ha portato al successo l’Aprilia per la prima volta nella MotoGP moderna.