Il GP di Russia 2019 ad Orlyonok è stato un momento cruciale per il seguito del campionato mondiale. Le cadute di Cairoli, Desalle e Lupino hanno compromesso irreparabilmente il campionato degli stessi. Alessandro Lupino, in particolare, è stato il più sfortunato assieme a Desalle. Noi lo abbiamo incontrato a Mantova, in occasione degli Internazionali d’Italia.
- Per il 2020 il team Gebben ha optato per un passaggio da Kawasaki a Yamaha. Una moto nuova da scoprire ed, anzi, riscoprire nel tuo caso. Sembrerebbe quasi, insomma, di stare in un team nuovo. Come hai vissuto, finora, questa nuova avventura ?
Sono rimasto davvero molto sorpreso dalla moto, devo dire la verità. Ho corso in Yamaha l’ultima volta nel 2010, sono ritornato in blu dopo 10 anni ed ho trovato una moto completamente diversa. Questa Yamaha di motore ce ne ha da vendere (ride), di ciclistica è rigida come piace a me, agile in rettilineo ma, forse, un po’ più dura in curva. In ogni caso, si adatta bene al mio stile di guida. Posso dire di aver trovato una moto davvero competitiva, ora ci sarà da lavorare sulla messa a punto.
- In Russia, nel 2019, sei stato vittima di un brutto infortunio. Ti sei ripreso completamente da allora o sei ancora in fase di recupero ?
I primi tre mesi sono stati davvero un incubo. Facevo fatica a camminare, mi si addormentava la gamba e mi dava sempre problemi. Me la stavo vedendo davvero male. Ad oggi mi sono ripreso quasi del tutto, sto bene diciamo. A dicembre sono stato vittima di un’altra caduta ed ho urtato sempre lo stesso punto. Mi ha fatto molto male al momento, però, ho fatto una risonanza e non hanno riscontrato ulteriori complicazioni.
- Dove rivedremo Alessandro Lupino nel 2020 ? Quali sono gli impegni nazionali ed internazionali cui prenderai parte con il team ?
Gli impegni che intraprenderò con il Gebben sono gli Internazionali d’Italia, ovviamente, il mondiale e, sicuramente, il campionato olandese. Il campionato italiano è ancora in forse in quanto il mio team è olandese ed abbiamo problemi di logistica ed organizzazione. L’idea è quella di raggiungere la top 10 nel mondiale, attualmente sono al 70% – 80% della mia preparazione, non vedo l’ora di tornare in pista per spingere il più possibile.
Credits photo: Fabrizio Carrubba e Tommaso Lunardi