Per ottenere un risultato in linea con il potenziale della Ferrari SF1000, bisogna confezionare un week end perfetto. Una eccellente qualifica, una gara strategicamente perfetta, due piloti perfettamente in forma. Il tutto per conquistare nella migliore delle ipotesi un quarto posto, un podio nel caso ci sia un culo pazzesco!
L’unica monoposto che si ritira al Gran Premio di Spagna, sotto il caldo torrido di Barcellona è una Ferrari. L’unica monoposto ferma come un paracarro sul dritto al punto da sembrare un doppiato anche quando è in lotta con gli avversari diretti. A Barcellona, per come si era messa, la Ferrari avrebbe chiuso la sua gara doppiata e fuori dai punti senza la presa di posizione di Vettel.
Barcellona ha messo la parola fine sul campionato della Rossa. Ci si appella alle mappe in qualifica usate da Mercedes, senza andare a vedere che in gara Hamilton ha dato un giro a tutti. Non cambierà molto, aiuterà un pochino Verstappen e basta ma solo per ridurre il gap in qualifica.
Un disastro quello della Ferrari che ha un responsabile con un nome ed un cognome. Mattia Binotto. Non si può ancora tenere il DS in quella posizione con la scusante della stabilità. Stefano Dominicali nel 2014 prese atto che la condizione in cui versava la Rossa migliore di oggi era sua responsabilità e si dimise. Non serve competenza, in questo momento serve amor proprio nel comprendere la situazione e prenderne atto.
Lewis Hamilton 10: Ha disintegrato tutti. Non ha conquistato il giro veloce ma conta poco. Un distacco dal rivale diretto sia in gara che in campionato imbarazzante. Nessuno lo può fermare, tranne se stesso.
Sebastian Vettel 8: La gara è stata il migliore spot pubblicitario per se stesso che il tedesco potesse confezionare. Non è bollito, anzi ancora veloce, ma soprattutto con abbastanza esperienza e carisma da poter imporre ad un box in confusione mentale cosa fare per salvare la giornata. La futura Aston Martin non può lasciare che rimanga a casa.
Max Verstappen 7: Una eccellente partenza. Poi ha fatto quello che poteva per portare un passo adeguato alla Mercedes di Hamilton. Quando si è reso conto che era inutile la resistenza ha invitato il suo muretto box a fare una gara senza strategie strane. Tanto sarebbe stato inutile.
Lance Stroll 7: Una partenza a razzo che gli consente di stare con i primi. Evita di dare fastidio a Bottas nel recupero. Tiene la quarta posizione grazie ad una decisione discutibile dei commissari che fermano Perez. Continuano a fargli regali da bimbo viziato, ma non ne avrebbe bisogno.
Carlos Sainz 7: Una bella gara frutto del suo talento. Una buona prestazione. Un buon passo, qualche sorpasso soprattutto alla monoposto che deve guidare la prossima stagione. E’ andato oltre la capacità della monoposto. Un buon segno per il futuro.
Pierre Gasly 7: Una bella prestazione che fa eco alla buona qualifica del sabato. Consistente, combattivo, un passo eccellente. Ma siamo sicuri che sia il caso di riportarlo in RedBull o è meglio lasciarlo nell’isola felice di Faenza?
Charles Leclerc 6 : Poveretto. Non si sono altre parole. La sua monoposto è ferma come un paracarro, ed in più è l’unica del lotto che si ritira. Ci ha provato, ma con questa macchina e questo team non serve a nulla, un talento che rischia di essere bruciato.
Valtteri Bottas 5: Un pilota sconfitto. Relegato al ruolo di gregario da se stesso. Non ne azzecca una. La qualifica non la spunta, in gara parte bene e molla prima, parte male e non recupera. Ormai Verstappen manco lo considera un rivale.
Sergio Perez 5: Une bella qualifica. Una buona gara con un bel sorpasso sul compagno. Una lezione di guida che paga caro. Accusato di lesa maestà nei confronti di Hamilton si becca 5 secondi che regala la posizione provvidenzialmente a Stroll.
Alexander Albon 4: Un disastro. Relegato a ruolo di cavia da laboratorio, si becca più di un giro dal compagno di team che arriva secondo. Una prestazione veramente imbarazzante.
Lando Norris 5: Questa volta è lui ad essere messo in ombra dal compagno. Buona la qualifica, ma la gara è opaca. Non c’è il passo, si difende bene da Leclerc ma è più per demerito del monegasco che per merito suo. Può fare molto di più anche quando la macchina non è al top.
Gestione Mercedes 10: Imparano dai propri errori e lo fanno con una velocità impressionante. Possono limitare ciò che vogliono, ma tanto non li fermano se non sviluppano le monoposto in modo efficace. Così come per battere Hamilton devi entrare nella sua testa disturbandolo nella sua concentrazione, per Mercedes devi entrare nelle regole come fanno loro anche quando le impongono loro e batterli sul loro terreno.
Banda Binotto -3: “La macchina non ha espresso sul tracciato di Barcellona il suo potenziale” Ma chi?, ma dove?, ma quando?….ma come è possibile, che cosa deve ancora fare al comando del muretto box per essere rimosso Mattia Binotto. Una monoposto ferma come un paracarro e pure fragile. Si ha la sensazione che le gomme non consumano perché la macchina è troppo lenta. Un imbarazzo che in settant’anni non si era mai visto. E poi quello da licenziare era Vettel?…ma ne siamo veramente sicuri?
Daniele Amore