La Red Bull conferma tutte le previsioni conquistando una doppietta nella prima gara del mondiale di F1 2013. Max Verstappen vince il Gran Premio del Bahrain mostrando una superiorità quasi imbarazzante della sua monoposto sul passo gara gestendo al meglio il degrado delle gomme. A completare la doppietta Sergio Perez che riesce a conquistare un ottimo secondo posto dopo una pessima partenza subendo il sorpasso della Ferrari di Leclerc. Terso posto l’Aston Martin di Fernando Alonso che torna sul podio completando al meglio la crescita del team britannico.
La prima gara della stagione ha premiato chi ha lavorato meglio durante l’inverno sulla gestione delle gomme e della gara piuttosto che la prestazione assoluta sul giro netto. Su un tracciato duro come quello del Bahrain per le gomme, la preparazione di Red Bull e di Aston Martin ha fatto la differenza. Nonostante la pessima partenza di Sergio Perez, il secondo posto del messicano non era in discussione ma solo da recuperare con la strategia.
La stessa gara di Alonso è maturata con una prestazione che è venuta fuori sulla lunga distanza. Dove gli avversari avevano fatica a portare il passo dovendo gestire le gomme, il campione spagnolo ha potuto spingere recuperando anche in questo caso una brutta partenza. Un recupero dall’Aston Martin che, ancora una volta, dimostra come lavorando in modo corretto sul problema, quando questo viene individuato si riesce a recupere un distacco in gara anche di due secondi al giro.
Giornata nera per la Ferrari. Nonostante la bella prestazione in qualifica di Leclerc e Sainz, con una strategia che poteva essere buona ed una partenza ottimale, si sono manifestati ancora una volta problemi di affidabilità che si pensava fossero risolti. Inoltre, il degrado gomme è venuto fuori inaspettato proprio con la copertura che meno aveva dimostrato di soffrire nei test svolti sulla stessa pista la settimana scorsa.
Senza la rottura di Leclerc il podio sarebbe stato raggiunto, ma sarebbe stato un risultato che andava attribuito alla prestazione del monegasco piuttosto che della monoposto. La prestazione opaca di Sainz ne è la conferma. La Rossa non aveva il passo in gara, ma soprattutto non ha margine per cambiare il passo. Fin dai primi giri i piloti Ferrari sono costretti a portare un unico passo, pena la distruzione delle gomme. Una situazione che non consente di lottare con Red Bull ma soprattutto devono guardarsi dalla concorrenza agguerrita alle loro spalle che aumenta al posto di diminuire. Soprattutto se la prestazione degrada.
Giornata grigia per Mercedes. La strategia in gara ha premiato Lewis Hamilton che però ha chiuso a 50 secondi da Verstappen. Il campione britannico subisce anche un bruciante sorpasso ad opera di Alonso che guida una monoposto che porta tutto il retrotreno uguale alle Mercedes. Il sacrifico si George Russell lo porta addirittura al settimo posto.
Da lodare invece la prestazione di Lance Stroll. Il canadese ancora sofferente dopo i postumi dell’infortunio riesce ad arrivare a ridosso dei primi. Bella la gara dell’Alpine che salva il week end grazie al recupero di Pierre Gasly partito ultimo e giunto a punti. Molto Positiva la prestazioni della Williams che riesce a conquistare un punto con Alexander Albon, mentre il debuttante americano Sargeant conquista una incoraggiante dodicesima posizione.
Per una Alpine che recupera dall’ultima posizione una second quella di Esteban Ocon che affonda tra penalizzazioni ed errori, fino al ritiro per problemi tecnici. Ancora peggio è andata alla McLaren arrivata nelle posizioni di coda con Piastri e Norris.
Volendo fare un’analisi, la prima gara non è la fine del mondiale. Ma avere problemi di degrado gomme dopo che sulla pista del Bahrain si sono svolte una sessione di test e tutto un intero week end, fa pensare che i problemi della Ferrari come Mercedes siano molto più gravi di quello che gli stessi protagonisti intendano darla a vedere. Le monoposto di F1 si dividono in due gruppi ben distinti. Coloro che hanno preso libero spunto dalla monoposto migliore, e coloro che hanno provato ad insistere con la propria filosofia. Il tempo per cambiare rotta c’è. Prima lo si fa e prima si recupera una stagione che rischia di finire a Giugno!