MotoGP, Misano – Briefing

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Misano Adriatico si presenta col suo fondo infido e con diverse curve da raccordare o da fare in percorrenza. Dal punto di vista dell’equilibrio tra i pretendenti la situazione è quasi di parità: non tanto perché sia Honda che Yamaha vanno bene, quanto piuttosto perché entrambe non possono esprimere le proprie migliori qualità. Vediamo in dettaglio.

La variante del Parco è la prima chicane: destra-sinistra destra da percorrere in velocità. Vantaggio Yamaha. Curve del Rio, due destre da raccordare. Vantaggio Yamaha. La curva sei è però piuttosto secca e porta al rettilineo più veloce. Vantaggio Honda. Ma alla fine del rettilineo troviamo la Quercia, che impone un inserimento rapido e una percorrenza elevata con uscita in progressione. Vantaggio Yamaha. Flessione verso destra e poi ci si tuffa al Tramonto, da fare in percorrenza. Vantaggio Yamaha.

Il rettilineo successivo, interrotto dal Curvone, avvantaggia ancora la Yamaha che esce veloce dal Tramonto. A mia memoria un solo pilota ha fatto il Curvone pieno o quasi, indovinate chi era e su che moto viaggiava. Curve del Carro, ancora percorrenza e ancora vantaggio Yamaha. Poi la penultima curva a sinistra e infine l’ultima secca a sinistra, la Misano, che porta al rettilineo di arrivo. Vantaggio Honda sul traguardo, ma in fondo ritroveremo la variante del Parco e le moto dell’ala dovranno rallentare prima e più della Yamaha che invece ci si infilerà con la sua agilità nelle esse.

Globalmente il tracciato non piace troppo alle Honda, che prevarrebbero in due soli punti: ma in entrambi saranno costrette a cedere il passo a fine rettilineo, inchinandosi una prima volta all’agilità nella esse e una seconda volta alla maggiore percorrenza della moto dei tre diapason. Allora perché parliamo di parità? Perché il fondo scivola, e la M1 ha bisogno di grip per far valere le sue doti.

Per ragioni simili a quelle già viste in terra tedesca entrambe le moto non possono esprimersi. La riprova? Una ART che le tallona grazie a un miglior equilibrio generale rispetto a Honda e una maggior trazione – in questo favorita da un motore davvero eccellente come progressione – rispetto a Yamaha.

La Ducati? Soffre nelle percorrenze, non è agile nella esse e nei raccordi di curva e non riesce per vari motivi a sfruttare la maggiore motricità. Pirro, finalmente sulla SUA Ducati e in una pista che conosce fino alla nausea, ha subito mostrato un buon passo. Ma ho la personale impressione che lui, proprio perché a Misano non ha nulla da imparare, sia già al suo limite mentre tutti gli altri presumibilmente domani (sabato – NdR) riusciranno a migliorare.

Spero di sbagliare, ma credo di averci preso. Se poi posso dirla tutta, senza mancare di rispetto a Dovizioso, ad Hayden e a Iannone, penso che Misano sia ostica non tanto a questa Ducati quanto a questi ducatisti. Chi ha orecchie per intendere…

Situazione settaggi. Disastro motricità per le M1 Tech3, ancora col telaio 2012.

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Situazione migliore per la M1 ufficiale non tanto per il nuovo seamless (che pure è senz’altro vantaggioso nelle progressioni, qui parecchio importanti) quanto per il setting allungato davanti, con un carico lievemente più arretrato.

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Il lieve peggioramento nell’inserimento delle curve di percorrenza più lente è compensato dalla migliorata trazione. Anche perché la perdita si riduce in sostanza solo al Carro, unica curva di percorrenza lenta, visto che perfino il Tramonto in verità apre più velocemente.

Se il fondo migliorasse sufficientemente per la gara, cosa storicamente poco probabile, la M1 ufficiale sarebbe favorita. Se migliorasse moltissimo, perfino la Tech3 potrebbe dire la sua. Molto più ragionevolmente, sarà difficile per le Yamaha resistere a fine gara – e a morbida consumata – al rientro delle Honda. In particolare a quella di Marquez, che potrebbe decidere di raccordare a modo suo le curve del Rio e di trasformare curva 4 e curva 5 in un capolavoro. E magari perfino il mitico Curvone.

Morbida dietro e dura davanti per tutti, non ci sarebbe neppure bisogno di sottolinearlo visto il tipo di asfalto. La bassa trazione generale e la pressione di gonfi aggio in perfetto range (da media a medioalta) non deformerà troppo le carcasse, e le gomme finiranno per semplice usura, senza degradi drammatici.

3 Comments
  1. Buonasera a tutti e saluti da Misano 🙂
    Io sto fra la curva 11 e 13 ed ho notato una differenza di suono fra le varie MotoGP in entrata della 12 dove cominciano a scalare fino a quasi il punto di corda della 13.
    Ducati con il suo bel vocione, sembra come fare un’unica scalata, un momento di suono sordo e poi classico suono del motore in scalata. Honda simile ma con il classico sound screamer e con quasi nessun vuoto quando scala. Yamaha strana: si sentono le scalate, scoppietta e poco prima dell’ingresso della 13 sembra “ragliare”, un suono di ferraglia.
    Ducati e Honda è un suono unico invece.

    PS Federico stavo ripensando ai tuoi articoli sull’importanza degli scarichi nei 4T perché mi dicevano che Ducati passerà ad Akrapovic!

  2. Ciao! Io dico Stoner su Honda.
    Jigen75, effettivamente oggi in tv hanno fatto vedere gli scarichi nuovi.
    Saluti.

  3. E la differenza maggiore, per ora, anche a detta di Dovizioso, è il suono! Questi sono molto meno rumorosi!

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