Il Gran Premio di Francia, pesantemente criticato, è stato seguito da due entusiasmanti gare in Austria e Gran Bretagna, dove i circuiti del Red Bull Ring e di Silverstone producono regolarmente gare divertenti.
Il cinque volte campione del mondo Hamilton ha detto che aggiungere più gare al calendario di F1 è una buona cosa, ma ritiene che sia possibile prendere decisioni migliori con la scelta dei tracciati.
“Noi piloti conosciamo meglio di chiunque altro i tracciati dove si può superare e dove no.”ha detto Hamilton.
“Non so chi sceglie le piste e so che non abbiamo sempre una vasta scelta di tracciati per ogni nazione dove è possibile correre. Ma quelli che scelgono i tracciati per noi dovrebbero tenere conto dello spettacolo che i tracciati possono offrire.”
Hamilton ha citato circuiti come Silverstone e la pista di Austin tra i suoi preferiti, perché sono tracciati ad alta velocità dove si può tentare in sorpasso
“Ma poi abbiamo posti dove non si può superare e sei costretto a stare dietro”, ha aggiunto Hamilton.
“Allora, cosa preferiresti? Avere una gara in quei paesi solo per il gusto di avere una gara, o vuoi una gara spettacolare come quella di Silverstone?”
Gli fa eco Bottas che condivide il pensiero di Hamilton, ritenendo che sia un problema rinunciare a dei tracciati spettacoli per altri
“Sono sicuro che molte scelte delle piste in calendario, sono fatte per ragioni politiche e di denaro, piuttosto che guardare allo spettacolo in pista”, ha detto Bottas.
Ai piloti viene data una voce più formale mentre i boss di F1 finalizzano le principali modifiche alle regole previste per il 2021.
Entrambi i piloti sperano che l’unificazione della Grand Prix Drivers Association possa significare avere più voce in capitolo sulla scelta dei tracciati in calendario.
In effetti alcune scelte operate negli anni passati sulle piste da inserire nel Mondiale di Formula 1, sono state scellerate e ai limiti dell’assurdo. Pensiamo alla Corea, dove la prima edizione è andata in scena con le tribune ancora da ultimare. O come l’India, dove si sono spesi vagonate di milioni di dollari per realizzare un impianto faraonico che ha ospitato solo un paio di edizioni.
Abbiamo visto sparire dal calendario tracciati storici come Imola, Estoril e il Nurburgring…abbiamo assistito allo scempio fatto ad Hockenheim e Silverstone e il tutto solo per semplici ragioni politiche ed economiche.
E questa voglia di rincorrere ad ogni costo il dio denaro, sta lentamente uccidendo la Formula 1.