Kvyat contrario alla riduzione dei test pre-stagionali

Il pilota della Toro Rosso Daniil Kvyat afferma di non essere d’accordo con la proposta di ridurre i test pre-stagionali di Formula 1, ritenedo che già adesso i test a disposizione sono troppo pochi. L’idea di ridurre ulteriormente i test, nasce dal fatto che dalla prossima stagione le gare passeranno a 22, di conseguenza la F1 sta decidendo di tagliare i test di Barcellona portando a 5/6 giorni le giornate a disposizione dei team per testare le nuove monoposto.

Kvyat è convinto che nessuna di queste mosse sarebbe corretta per la F1, poiché significherebbe spostare il lavoro più verso il simulatore che sulla pista vera e propria

“Non sono completamente d’accordo con questa idea, perché abbiamo già troppi pochi test”, ha detto Kvyat. “Dovremmo concentrarsi di più sulla guida in pista e non sul simulatore. Ora come ora i test su pista sono ridotti al minimo e non sono entusiasta di guidare un simulatore piuttosto che una F1 su un tracciato vero. Preferirei fare molti più giorni di test.”

Kvyat ritiene che la quantità ideale di test ufficiali all’anno si collochi tra 16 e 20 giorni, a differenza degli attuali 12 giorni, inclusi quattro giorni di test stagionali.

“Il numero di gare aumenterà ancora il prossimo anno e quindi un pò va contro l’idea di tagliare i test su pista.  Ma è anche vero che il lavoro al smilatore andrebbe limitato. Come pilota preferirei guidare una macchina vera su una pista vera, piuttosto che lavorare al simulatore.”

Allo stesso modo, anche Alex Albon, non è d’accordo sul taglio dei test, ritenendo che tutto questo possa essere controproducente per i piloti che esordiranno in Formula 1

“E’ una idea del tutto sbagliata. So che avremo un budget limitato, ma devi anche far provare i debuttanti”, ha detto Albon.

“Alla fine deve essere per ragioni di costo, cosa che capisco, ma i grandi team, quando non stanno testando in pista, investono i soldi in software, spendendo nei simulatori quello che spenderebbero per i test su pista. Quindi capisco il motivo, ma non vorrei essere un novellino che deve svolgere solo quei miseri test. La Formula 1 non deve essere cosi, dovremmo guidare e non simulare. Questo è l’unico sport dove ci si allena poco o niente fuori dal week end di gara.”

La questione dei test ha sempre suscitato grosse discussioni e polemiche: se fino a ventanni fa, si poteva provare in lungo e in largo e quante volte si voleva, oggi si è arrivati al paradossa che in pista si gira solamente durante il weekend di gara. Si è passati dall’eccesso di avere team, come la Ferrari, con 2 collaudatori, a non avere nemmeno la possibilità di fare un test per provare effettivamente le evoluzioni della macchina.

Quello che la Federazione e la Formula 1 non capiscono, è che i top team spenderanno nei simulatori (hardware e softaware) gli stessi soldi che spendevano in pista, con l’unica differenza che in pista i valori portati a casa erano reali, mentre ora sono simulati e molto spesso si discostano dalla realtà, mandando in fumo mesi e mesi di lavori e di soldi.

La soluzione più a portata di mano non è nemmeno così impossibile da realizzare e basterebbe copiare dalla MotoGP, dove i team svolgono i test il lunedi dopo la gara. Ovviamente non è possibile farlo su tutti i tracciati e se si hanno a calendario 2 eventi in 7 giorni, ma sarebbe già un buon inizio e permetterebbe alla categoria di essere anche più apprezzata tra il pubblico, che avrebbe la possibilità di vederla girare in pista più spesso.

Foto: Ghidini Enrico