Suzuki V-Strom 1050: ritorno al passato

Ormai da anni le Maxi Enduro sono le regine delle vendite e tengono alto il numero di immatricolazioni sul mercato. Sono passati gli anni in cui erano le sportive dure e pure a dettare la dura legge dei numeri. Non solo in termini di prestazioni, ma di pezzi immatricolati. Honda CBR, Yamaha R1, Kawasaki ZX-R, Suzuki GSX-R: nomi che rimangono nella memoria di tutti, che restano nei listini delle case con i loro modelli aggiornati, ma che sicuramente non fanno esaltare ed esultare per i numeri di pezzi venduti. Lo sa bene anche la casa di Hamamatsu, che con il tempo ha visto salire al ruolo di prima donna tra i sui modelli di punta la serie V-Strom, divertente Dual tutto fare.

V-Strom è il nome scelto per il modello entro-fuoristrada di casa Suzuki. Un modello che prende vita nel 2002 con la cilindrata da 996cc alla quale viene affiancata, due anni dopo la fortunatissima, in termini di vendite, sorella minore da 650 cc. Una moto che subito aveva colpito per le linee particolari, squadrate e forse poco armoniche, ma che aveva saputo conquistare il grande pubblico soprattutto con il modello di cilindrata inferiore.

La V-Strom ora raggiunge la maturità con la terza evoluzione. Un prodotto che strizza l’occhio al passato, riprendendo elementi stilistici, grafiche e colorazioni che richiamano fortemente la serie DR 750 ed 800 Big. L’antenata di casa Suzuki poteva vantare una linea all’avanguardia, con l’utilizzo per la prima volta del “becco” anteriore poi ripreso da molte altre case costruttrici, ed il record di cilindrata per una motorizzazione monocilindrica. La nuova V-Strom 1050 riprende i canoni estetici della Big, esaltandoli con elementi di ultima generazione come i fari a LED ed il cruscotto digitale, che contiene tutte le informazioni necessarie per avere sempre tutto sotto controllo.

La nuova V-Strom 1050 nasce proprio per macinare chilometri su chilometri, confermando la sua vocazione tourer ed andando a migliorare ulteriormente alcune delle caratteristiche già sviluppate nel passaggio tra prima serie e seconda. Proprio rispetto alla seconda serie guadagna quasi 7 CV, con un picco massimo di 107,4 CV a 8.500 giri e spostando a 6.000 giri, rispetto ai precedenti 4.000 giri, il picco massimo di coppia, fissati in 100 Nn. Il tutto sviluppato dal più che collaudato bicilindrico a V di 90° che deriva dalla storica TL 1000 stradale di tanti anni or sono. Questo non vuol dire che ci si ritrova davanti una unità motrice vecchia. Il motore è stato affinato nel corso degli anni, aumentando le doti di resistenza ed affidabilità. In questa sua ultima evoluzione guadagna l’omologazione Euro 5, il sistema di accelerazione ride by wire ed il cruise control (per la versione XT).

Il tutto viene incastonato all’interno di una ciclistica che tradisce una vocazione maggiormente orientata all’asfalto a scapito delle guida off-road. Il telaio infatti ricalca quello delle precedenti versioni a doppia trave di alluminio. La forcella è una unità KYB da 43 mm completamente regolabile, mentre l’ammortizzatore posteriore è regolabile in precarico ed estensione. Le escursioni garantite non sono elevate, orientando il pilota a leggere escursioni su facili strade bianche e poco più. I freni anteriori sono da 310 mm, il posteriore da 260 mm.

Come dicevamo, a differenza di alcuni modelli della concorrenza più votati all’utilizzo off-road, la nuova V-Strom predilige maggiormente i lunghi trasferimenti, magari in coppia ed a pieno carico. Aumenta infatti l’abitabilità a bordo sia per pilota e passeggero. Inoltre l’ampio catalogo di accessori permette di personalizzare al meglio la moto in base alle proprie esigenze. In ogni caso, per chi volesse aumentare il proprio raggio di esplorazione, è prevista anche la versione XT. Questo modello si differenzia dalla versione “base” per i cerchi DID a raggi, paramani di serie, paracoppa in alluminio, barre paramotore e cavalletto centrale. Gli attacchi per le valigie sul telaietto posteriore sono di serie. Questa versione strizza l’occhio al fuoristrada leggero. Il peso non è da riferimento, per via dei 247 Kg dichiarati in ordine di marcia. Sono tanti, addirittura 14 in più rispetto alla precedente versione sempre in allestimento XT.

Eppure, nonostante questo handicap, la V-Strom se la cava anche su percorsi fuoristrada facili ed alla portate delle pesanti bicilindriche. Merito di un ergonomia azzeccata, che dopo i primi metri fa dimenticare il peso elevato. Il serbatoio da 20 litri non intralcia nella guida, anche in piedi tipica del fuoristrada. Il manubrio ha una piega che soddisfa sia il confort su strada che la guida di “attacco” in off. Le pedane sono ben dimensionate ed alla giusta distanza nella triangolazione con sella e manubrio.

Una moto di sostanza dunque questa nuova versione della V-Strom. Adatta a chi vuole una vera crossover capace di soddisfare sia i viaggiatori su asfalto più incalliti che gli esploratori più curiosi, capaci di avventurarsi su sentieri quando l’asfalto finisce per lasciare spazio all’avventura.

La V-Strom è proposta in due distinte versioni. La prima è la 1050 ABS con una elettronica semplificata. Manca infatti la piattaforma inerziale, l’ABS cornering, il ripartitore di frenata ed il cruise control. I cerchi sono in lega e mancano gli accessori di protezione montati sulla XT. Le colorazioni disponibili sono bianco e nero, grigio e nero e totalmente nero. Il prezzo è di 12.890 euro. La seconda versione è quella siglata XT, che propone di serie gli accessori già citati, ed è proposta nelle colorazioni racing replica arancione e bianco, giallo e blu e totalmente nera. Il prezzo sale in questo caso a 14.590 euro.

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