MotoGP: il debriefing di Assen

Assen è un circuito fatto per le percorrenze: ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le velocità, da quelle più lente a quelle velocissime, senza dimenticare i raccordi. Ha anche un buon grip quando è asciutta, il che non capita tanto spesso. In queste condizioni le Yamaha sono sicuramente favorite: è pur vero che le frenate impegnative sono a moto dritta, ma è anche vero che le Honda percorrono lente e qualcuno sfida il sottosterzo pur di guadagnare qualche Km/h alla corda. Le Ducati, d’altra parte, dimostrano notevole equilibrio ma rispetto alle 4 in linea pagano una certa pesantezza nei raccordi e richiedono maggiore “entusiasmo” sulla guida.

E a Petrucci l’entusiasmo non fa difetto: nell’incertezza del meteo la Ducati è la più equilibrata, all purpose. Davvero eccellente, mai fuori linea sull’asciutto quanto sul bagnato: ci vuole energia, inutile negarlo, ma sicuramente aveva ancora un po’ di margine e lo ha dimostrato nell’ultimo giro, riprendendo il distacco creato dal doppiaggio di Rins. Meritava di vincere, era il pacchetto più efficace.

Solo che Assen è Assen, e qui tutti devon fare i conti con l’oste: nella fattispecie, Rossi. Le due Yamaha ufficiali partono entrambe su gomma posteriore hard, assumendosi il rischio di una debacle in caso di pioggia.

Vinales non fa in tempo a verificarlo, Rossi invece sì e compie un mezzo miracolo. Trascurando il fatto che è mia convinzione che avrebbe mollato se la pioggia avesse insistito altri due giri, resta ammirevole la sua temerarietà: e mentre le Honda si avvantaggiano della riduzione del grip posteriore e quindi del sottosterzo, Rossi finge di non vedere le gocce sul casco e continua a spingere per tenere la sua posteriore calda come può: basta mezzo giro un po’ incerto e la gomma smette di lavorare senza possibilità di ripresa.

La M1 non era la moto migliore qui in Olanda, ma dobbiamo ammettere che il suo pilota meritava la vittoria per la capacità di risolvere il congenito problema di trazione con scarso grip nel solo modo possibile: resistere e continuare a dare il gas sperando che la pioggia cessasse. La vera impresa è stata lì, a otto giri dal traguardo, non negli ultimi due giri.

Mi ha lasciato perplesso la strategia di Zarco con due soft. Due sono i casi: o piove, o non piove. Ma se non piove, il grip di Assen è comunque tanto buono da non consentire l’uso delle soft se non con assetti da qualifica, con moto abbassata e solo per pochi giri. E’ pur vero che sotto l’acqua una soft slick è sempre meglio che una hard slick: ma se in partenza non sta piovendo e il timore sta nella pioggia a metà gara, bè, è piuttosto evidente che le gomme soft a quel punto saranno già consumate e tu sarai l’unico a dover obbligatoriamente metter su le rain.

E se per Lorenzo la pista olandese con due gocce d’acqua si trasforma in un incubo personale, è più difficile capire cosa sia successo a Pedrosa. Ok, le Honda percorrono male e occorre prendersi qualche rischio di troppo, ma onestamente mi aspettavo di meglio: e questo mi fa pensare che la moto sia più lontana dai concorrenti di quanto appaia dai risultati di Marquez e di Crutchlow.

In fondo loro due avevano poco da perdere ed evidentemente hanno preso rischi fin troppo pesanti. Stavolta è andata bene, ma non si può pensare di competere per il titolo a suon di rischi. Giustamente Dovizioso, sicuramente più veloce di entrambi, ha deciso di seguire e di approfittare di eventuali errori: troppe volte è stato falciato dall’adrenalina altrui.

14 Comments
  1. Una domanda Federico:
    Va bene l’ottimo grip su asciutto, ma non mi spiego la scelta hard per le yamaha quando le honda hanno montato le medium. Non è che, come diceva Dovizioso qualche gara fa, la classificazione di queste michelin non risponde ai classici canoni di interpretazione?

    Dopo aver letto l’articolo mi sale un po’ di delusione per Dovizioso… Aveva la moto per vincere. Ok non rischiare, ma quinto diventa un risultato un po’ troppo scarso.
    Quando ha iniziato a piovere ed ha rimontato ero pronto a scommettere 100 euro sulla sua vittoria, va bene che ha trovato un Petrucci particolarmente incarognato (che per me è stata anche la fortuna di Rossi) ma poi poteva rimanere al traino dei primi 2, invece si è fatto risucchiare da Marquez e Cruchlow

  2. Questione gomma dura di Rossi, boh mi ha sorpreso e continua a non quadrarmi rispetto alle varie cose che ho appreso.
    Ok il continuare a spingere per mantenerla in temperatura, ok che Assen ha un asfalto ottimo, ma le Michelin coprono un range termico basso e notriamente la M1 non ha un gran carico sul posteriore.
    L’unica cosa è che mi aiuta un po’ è che Rossi “dovrebbe” aver utilizzato il nuovo (o forse vecchio) telaio.

    PS Non capisco perché Dovi abbia mollato quando era in lotta con Rossi e Petrux. Ha mollato di schianto facendosi recuperare da Marc e Cal. Il braccino di solito non paga e non ce lo vedo Andrea a fare il braccino.

    PPS Petrux, che stimo dai tempi della Joda e da sempre lodato qui sui GM, dovrebbe ricordarsi che corre per Ducati e non per Yamaha.

  3. Credo che Dovizioso abbia notato Marquez che entrava in piena deriva, a sterzo chiuso, e abbia preferito lasciar perdere. Sulla hard Yamaha ci sto ragionando e sto raccogliendo dati perchè effettivamente potremmo capire cosa hanno realmente modificato nel nuovo telaio. Ancora non mi è chiaro, alcuni dati sembrano contrastanti e non è mia abitudine pronunciarmi senza una ragionevole certezza.

  4. @Federico attendiamo con fiducia 😀

    PS secondo te, queste ultime 3 gare dove Dovi e Petrux sono andati discretamente (anche Jorge tutto sommato a Barcellona non è andato affatto male), piste che non sono proprio storicamente amiche della Ducati, posso farci intendere che qualche modifica nella distribuzione dei pesi c’è stata? Se anche in Germania (scusate la polemica ma in un mondiale un Kartodromo che gira al 90% sempre dallo stesso lato è uno scandalo) la Ducati si dimostrerà tutto sommato “equilibrata e competitiva”, ritieni che un qualche intervento in termini di dinamica ci deve essere stato, magari molto ben celato o solo questione di buoni setup?

    La moto a me sembra comportarsi diversamente da quella delle prime 4 gare disastrose (podio di Dovi in Quatar a parte).

  5. e’ un troiaio
    ahahahahahahahahahah
    a me l’evento motogp diverte. 🙂

    apprezzo lo sforzo del debriefing ma ormai e’ palese che dorna e Michelin con le gomme fanno quello che gli pare (per gli ascolti e li capisco). non si era mai vista una cosa simile ed e’ proprio questo il bello, la prossima gara non sai mai cosa puo’ succedere.

    😀

  6. Jigen, non posso argomentare alcun nesso causale ma dall’introduzione della 070 Ducati sembra aver fatto un bel passo in avanti sulla competitività

  7. Parlando di Ducati, visto che il “limite” è l’accentramento delle masse direi che l’idea di mettere il bauletto sul codino non è molto furba da questo punto di vista, o sbaglio?

    Per quanto riguarda Honda invece non è che utilizzando la hard al posteriore avrebbero potuto limitare il sottosterzo? E il fatto che spesso perdano il davanti in ingresso è sinonimo di baricentro basso giusto?

  8. Federico è possibile che Yamaha abbia modificato un poco il centraggio e abbia cercato una soluzione intermedia tra la m1 2016 e la 2017?La 2017 con dei cambiamenti ha perso sul davanti, un po più rigida e più stile stile Ducati mi sembra.
    Volevo sapere anche che ne pensavi delle gomme e differenze. A detta del Dovi tra le varie opzioni la differenze sono minime. Secondo Michelin dovrebbe cercare di fare qualche gomma diversa o magari simile a quanto fa Pirelli in f1 dove la differenza di prestazione tra una gomma e l’altra è più grande pur avendo una base in comune

  9. Alfa: Forse, ma dico forse, in Yamaha potrebbero aver mosso leggermente il motore, magari ruotandolo, cambiando di conseguenza il leveraggio del posteriore. E magari anche il forcellone è stato rivisto…ma non c’e nulla di sicuro

  10. Smeriglio la Yamaha oltre alla tua ipotesi in passato(non so se la usa o no) ha copiato e provato una soluzione che Ducati usava anni nello schema portante cioè attaccare il link posteriore direttamente al motore o suo monoblocco . Credo che il nuovo telaio comunque non sia tanto perfermonte in quanto Rossi si trova bene con telai morbidi che sono meno prestazionali di quelli rigidi ma perdonano piccole sbavature che invece un telaio rigido non fa. Lorenzo su Ducati delude sempre di più. Una situazione pesante

  11. Su Pedrosa: ci sono delle piste in cui storicamente Dani fatica davvero enormemente, concludendo gare veramente mediocri. Assen, eccetto per un paio di risultati buoni, è una di queste.

  12. secondo me dopo aver letto le dichiarazioni di Vinales (e visto i demenziali video in rete , vero @Federico?) , potrebbero – condizionale d’obbligo- aver ammorbidito il telaio a livello cannotto.

    e’ una fissa di Rossi “sentire” il limite . E’ una fissa di Vinales avere una moto da guerra! reattiva e rigida. (giustamente )

  13. Stavo per scrivere esattamente quello che ha scritto @steu.
    Sembra che il nuovo telaio sia molto (troppo?) morbido ma ha il vantaggio di far lavorare meglio la posteriore.
    Viñales invece preferisce un telaio più rigido, quindi potrebbe scegliere il vecchio telaio, con i problemi che ne derivano….
    Sinceramente non capisco bene la strada intrapresa da Yamaha

  14. Vinales oggi sui due telai: “Sono abbastanza simili, uno ha più trazione, l’altro invece più agilità”. Facilmente deducibile, ma capire che cos’abbiano modificato di preciso, visto che entrambi i risultati si possono ottenere intersecando più strade, può essere utile.

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