F1: Gp Monaco Pagelle “Ci manca il pistaiolo parte II” di Giornale Motori

A dire il vero non manca solo quello al muretto Ferrari, ma se quando le cose sembrano che possano girare per il verso giusto poi ci si mettono anche errori grossolani come quello commesso al sabato con Charles Leclerc allora a Maranello devono seriamente fare un analisi, ma non dei dati tecnici, ma umano della competitività del team. Lo staff tecnico di progettazione e di aerodinamica sta cambiando, le ammissioni circa la incapacità di trovare un rimedio ad una vettura nata male non bastano più. Il mondiale è andato, meglio che concentrarsi nel fare esperimenti su questa monoposto per fare esperienza. Se ci sono soluzioni che sono ancora conservate nel cassetto ora è il momento di osare, se c’è ancora potenza nella power unit ora è il momento di attaccare, tanto non potrebbe andare peggio. Chi ha salvato la F1 dalla sesta doppietta Mercedes è stato Verstappen con l’aiuto di Leclerc. Si rischia che la RedBull a furia di insistere azzecchi la macchina per metà stagione e sarà difficile contrastare il giovane olandese. Lewis Hamilton 10: Il team gli fa uno scherzetto, gli monta le gomme sbagliate, e poi lascia tutto sulle sue spalle. Il campione del mondo si prende il carico da 90 e tiene a bada un cliente complicato come Verstappen per 60 giri. Una vittoria che rischia di smontare anche la psiche del povero Bottas.

Pierre Gasly 9: Un crescendo costante fin dal venerdi. In qualifica va bene ma non brilla ma in gara riesce ad approfittare della safety car per mettersi insieme ai primi. Il passo ancora non è dei migliori, ma ancora una volta toglie il giro veloce alle Mercedes.

Carlos Sainz Jr 9: Gran bella gara dello spagnolo. Nonostante le difficoltà della pista una volta che la sua McLaren si dimostra competitiva non si fa pregare. Una bella performance all’attacco, condotta con un ottimo passo, ed una buona dose si sagacia tattica.

Sebastian Vettel 8: Non fa niente di più e niente di meno che il massimo con quello che ha a disposizione. Si piazza in terza posizione come un condor che aspetta il botto davanti, male che va comunque è secondo che è meglio di nulla. Alla fine il tedesco pare l’unico punto fermo ed affidabile del team di Maranello.

Alexander Albon 8: Il pilota della Toro Rosso ha trovato il modo per andare oltre il potenziale della sua monoposto. Partito dal centro gruppo si è trovato nella posizione migliore dopo la safety car ed è andato crescendo per tutta la gara.

Max Verstappen 7: Il maturo Verstappen, quello che non si infila alla partenza, quello che attende 60 giri prima di attaccare, commette un unico piccolissimo errore che gli costa un secondo posto meritatissimo. La penalità ci sta, come ci sta che faccia quella manovra ai box, non poteva fare altro, se non farla ancora un pochino meglio.

Danijl Kvyat 6: Una gara che conferma il potenziale della Toro Rosso, ma si poteva fare meglio soprattutto sfruttare meglio la fase con la safety car.

Romain Grosjean 6: Per una volta che il suo compagno va male, lui almeno prende un punticino che dimostra quando sia importante per il team. Una gara accorta, con una tattica discutibile, con una migliore avrebbe fatto ancora meglio.

Valtteri Bottas 5: Si fa soffiare una pole position che sembrava alla protata sulla pista dove è assolutamente fondamentale partire primi. Fa da tappo alla prima sosta e la furbata gli costa caro. Una volta in pista non ha più il passo, anche girando libero non riesce a scendere con i tempi. Una gara brutta ed opaca. Contro questo Hamilton ci vuole di più.

Daniel Ricciardo 5: Si pensava che la Renault avesse parzialmente risolto i suoi problemi sulla pista di Montecarlo, invece complice anche la safety car che non hanno saputo sfruttare si è tasformata nella solita gara anonima per il pilota australiano che la passasta stagione vinceva sulle strade del principato.

Kevin Magnussen 5: Paga gli errori del team nell’impostare una tattica eccessivamente conservativa poi rovinata dall’ingresso della safety car nel momento meno opportuno. Dopo non ha saputo più correggere la rotta finendo risucchiato a centro gruppo.

La Banda Binotto -5 1/2: Non è -6 perchè non è un’altra doppietta, ma comunque cono 6-0. E’ imbarazzante ciò che è successo al muretto al sabato, ma è imbarazzante tutto il team dall’inizio stagione. A Maranello c’è aria di cambiamento, ma si sta cominciando dal punto sbagliato. Si può cambiare lo sfaff tecnico ma senza la guida giusta non ha senso, basta guardare dove si trova la monoposto sviluppata da chi è andato via sbattendo la porta da Maranello.

Daniele Amore

Si ringrazia per la foto il gruppo di anadare a persca con un’Audi R18 reparto corse