F1: Gp Belgio, Pagelle ” The Masi Job!” di GM

La foto è presa da una monoposto che correva sul tracciato più pericoloso del mondo, il Nurburgring con la neve nel pericolosissimo medio evo delle corse nel 1962! Una volta chiarito il pensiero della redazione sul fatto che il Gp del Belgio 2021 si poteva correre, o provare sul serio a correre, possiamo affermare che il vero male di tutta questa situazione è la regola del parco chiuso.

Non se ne può veramente più di vedere macchine settate in modo sbagliato correre in modo pericoloso o peggio non correre affatto. Tanto vale dire a Pirelli che le gomme wet azzurre non servono, quindi inutile produrle. Bastano le intermedie, ma con moderazione.

Il campionato dei record negativi

Il campionato del mondo 2021 di F1, rischia di essere ricordato molto di più di quello messo in piedi nel 2020 per l’emergenza Covid-19. Il Protagonista assoluto il direttore gara Michael Masi e la direzione gara. Dopo aver gestito il Gp di Ungheria, con condizioni climatiche variabili facendo partire una sola monoposto per la prima volta nella storia sulla griglia di partenza, in Belgio è andata in scena la grottesca prima gara della storia composta da soli tre giri.

Inutile girarci intorno, dopo aver atteso inutilmente per ore, Masi ha deciso di sfruttare alla lettera un regolamento, mal concepito, ed anacronistico per i tempi, per far compiere tre giri. In questo modo avrebbero assegnato la metà dei punti, accontentando, nella testa del direttore di gara, tutti sulla griglia in modo salomonico.

Invece Masi ha preso, l’essenza del motorsport, la sportività nel conseguire un risultato dopo aver effettuato una prestazione per ricevere punti e la saggia politica nel secchio della spazzatura. Siamo sicuri che il buon vecchio Charlie Whiting, insieme all’altro vecchio come Ecclestone avrebbe trovato una soluzione tecnico-tattica migliore di quanto escogitato in modo maldestro da Masi.

Dominicali deve intervenire

Il tifoso italiano, in particolare, mastica ancora più amaro, perché al comando c’è il saggio della Formula 1, il nostro Stefano Dominicali. Il quale da buon capo politico deve salvare davanti al pubblico le decisioni scellerate del suo sottoposto, ma deve anche capire che non può andare avanti così ogni volta che le condizioni di clima variabile.

Bastava semplicemente utilizzare il metodo di giudizio che si una per tutte le categorie minori, dal WEC alla F4, invece di considerare la F1 come un elemento a se stante in base alla cassa di risonanza che sviluppa ogni evento che la riguarda. Per tanto i voti alle pagelle per i piloti saranno tutti stabiliti sul sei diplomatico, mentre valuteremo altri aspetti del Gp del Belgio.

I piloti tutti 6

Non hanno corso. Potremmo dare la pagelle sulla base delle qualifiche. Sicuramente si darebbe merito ai piloti che hanno effettuato un giro eccellente in condizioni difficili. Ma non è in qualifica che si raccolgono i punti, quindi non intendiamo avallare questo atteggiamento, pur riconoscendo i meriti dei piloti.

Michael Masi 1

La scelta salomonica di far correre solo tre giri per dare la metà dei punti non ha funzionato. Si è trattato di un tremendo boomerang politico sportivo. Se l’intento era di salvare l’immagine della f1 si è decisamente danneggiata facendo apparire veramente come un circo equestre la gestione del campionato più importante del mondo.

I buonisti da tastiera 1

Fino ad un secondo prima del botto, che regolarmente può accadere, tutti sono felici che esista la Eau Rouge. Poi appena Norris sbatte, un esercito di appassionati, molti millennians, si inorridisce per l’insicurezza di quella curva nel 2021. Gli stessi, poi, che il giorno dopo il botto di Norris, chiamano signorine i piloti che non vogliono rischiare la pelle per lo spettacolo. Il pubblico moderno non è disponibile ad accettare la morte come parte integrante del motorsport, ed è corretto, ma bisogna che trovino un accordo con il cervello. Se non si smette con le polemiche, quando queste non hanno senso, si rischia di vedere la Eau Rouge nei video di Youtube. Ci sono già tanti personaggi in rete che tifano Ayrton Senna per aver visto 2 minuti di video di Donington 1993, o pensano di essere il re del drift spazzolando le curve virtuali dei simulatori. Costoro, rischiano di rompere il giocattolo a cui dicono di tenere tanto!

Daniele Amore

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