F1: Gp Singapore, Pagelle “del Cap” di GM

Volendo fare un paragone con un vecchio ed amato film della Disney, Mary Poppins, il Sig Banks dice, in riferimento alla situazione del Regno Unito, che la moneta è florida, l’economia va a gonfie vele ed i saldi sono i attivo. Ecco la Ferrari è così. Le azioni rimangono stabili, se non salgono addirittura anche quando si perde, le vendite vanno a gonfie vele, per avere un SUV come la Purosangue bisogna attendere il 3001, se tutto va bene, e c’è un Patto della Concordia che assicura i guadagni a fine stagione che si vinca o si perda allo stesso modo.

Quindi che c’è che non va? Perchè Binotto doveva andare in direzione gara e far tremare i grattacieli di Singapore per la rabbia? Perché dovrebbe minacciare la Fia se annacqua le sanzioni riguardo alla vicenda Budget Cap che si discuterà Giovedi prossimo? Solo perché non piace perdere a tavolino? Ma bisognerebbe essere dei vincenti. Invece sembra che al team Ferrari vada tutto bene, un po come se si fossero seduti al tavolo del ristorante e la comitiva rifila il conto al più fesso! Inteso come tutto il team ed è tutto apposto.

I Bibitari dal canto loro fanno da sempre ciò che sanno fare meglio. La premiata ditta Horner, Marko, Newey naviga nel torbido come se fossero acqua cristalline. Nemmeno un osso duro come Toto Wolff l’ha spuntata. Non c’era da aspettarsi altro dalla penalizzazione di Perez. E quando si va a scavare i precedenti, i commissari si difendono dicendo che erano altre condizioni, altre situazioni, ed altre posizioni politiche degli attori.

Sergio Perez 10: Il messicano azzecca la partenza, sfrutta bene le gomme intermedie, guida bene in condizioni difficili e si difende alla grande. Tutte caratteristiche che hanno da sempre contraddistinto il pilota della Red Bull. A Singapore aveva anche il materiale tecnico per tornare a dimostrare tutte le sue doti.

Daniel Ricciardo 8: La McLaren in condizioni difficili si comporta bene. Lui azzecca tutto, si trova sempre nelle migliori condizioni di poter sfruttare la giusta tattica per recuperare posizioni. L’aiuto del team è stato fondamentale ma portare il corretto passo per stare sempre nelle migliori condizioni di gara è una cosa che non faceva da tempo.

Lance Stroll 8: Come sempre nelle condizioni di umido dimostra di avere una marcia in più. La monoposto lo asseconda e gli consente di fare la differenza raccogliendo punti importantissimi per il suo team.  

Carlos Sainz 7: Esegue il suo compito al massimo del suo potenziale. Non pretende tanto dalla sua prestazione. Non è in sintonia con la monoposto e le condizioni della pista, ma si veste di pragmatismo e dopo essere partito bene conserva un ottimo podio.

Lando Norris 7: Il voto minore rispetto a Ricciardo è dovuto al fatto che partendo più avanti era quasi naturale trovarsi a ridosso del podio. A differenza del compagno ha dovuto faticare un po’ di più ma la prestazione è stata buona ed ha evidenziato il suo talento.

Sebastian Vettel 7: L’umido avvantaggia il figlio di papà che si trova dall’altro lato del box, ma nemmeno lui scherza. Porta un ottimo passo, battaglia di nuovo con i grandi e si trova raccogliere ottimi punti.

Charles Leclerc 6: Parte male e butta via gran parte delle sue possibilità di vittoria. Non poteva attaccare Perez. Il messicano giocava chiaramente al gatto con il topo avendo una monoposto superiore. Commovente il suo impegno per tenere il pista una monoposto che sembrava un cavallino imbizzarrito piuttosto che rampante.

Max Verstappen 6: Una delle poche giornate negative del campione del mondo. Nonostante i continui errori riesce comunque ad agguantare una sesta posizione che limita i danni. Il campionato del mondo è rimandato di una settimana ma è ormai una sola formalità.  

Pierre Gasly 6: Poteva sfruttare meglio la posizione di classifica guadagnata al sabato. Purtroppo non è stato molto fortunato nell’approfittare delle situazioni e la sua Toro Rosso in gara non è apparsa veloce come in qualifica.  

Lewis Hamilton 5: Parte male, perde la posizione. Dopo aver marcato la neuro per quasi mezza gara alle spalle di un più lento Sainz, scelera e finisce a muro. Recupera e trovandosi in mezzo a due campioni del mondo ri-sclera di nuovo e perde la posizione. Una giornata da dimenticare.

I bibitari 8: Non fanno altro che mettere le mani nella marmellata. Che sia una soluzione tecnica dubbia, un comportamento sportivo al limite in pista, o politiche finanziare aggressive, non fanno altro che continuare a leccarsi le dita come se nulla fosse. Hanno fermato Perez per le gare necessarie a che non desse fastidio al capitano Verstappen per poi dagli il contentino della vittoria a mondiale finito. Cinicamente e politicamente impeccabili!

La banda Binotto 5: Dire a Leclerc dei probabili cinque secondi di penalità è l’ennesima dimostrazione di una profonda ingenuità tattica. Non può essere fatto apposta ne frutto di incompetenza. La Formula 1 è come un campetto di calcio con una comitiva di amici. C’è il furbo, Horner, il testardo, Wolff e poi c’è chi viene messo a fare il palo umano Binotto!

I crucchi 5: Mandare Russell come cavia con le slick quando scivolavano pure le intermedie è stata una mossa geniale per tutti tranne che per loro. Soprattutto per Lewis Hamilton che non ha sfruttato le informazioni che riceveva dalle difficoltà del compagno impegnato a dare spettacolo.

I commissari di gara 1: Anche sta volta tutto regolare, tutto perfetto, ogni decisione impeccabile. Peccato che tutto fosse anche clamorosamente tardivo e come sempre a vantaggio di Red Bull. Non hanno bisogno di queste cose per vincere, lo farebbero comunque senza rovinare l’immagine precaria della F1

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