WSBK Barcellona: Alvaro Bautista domina Gara 1 in solitaria tra bandiera rossa e scontri in pista

Una Gara 1 sostanzialmente noiosa, con il solito Alvaro Bautista che va a vincere in solitaria. Lo spagnolo mette il nono sigillo su dieci gare disputate in questa stagione (comprese le SP Race). L’unico ad avergli tolto lo scettro era stato Razgatlioglu nel Round Indonesiano. Niente e nessuno sembra capace di mettere il bastone tra le ruote a Bautista, protagonista non solo in pista, ma anche in conferenza stampa (leggi qui), dove annuncia il suo rinnovo con Ducati fino al termine del 2024.

Niente di nuovo sotto il sole di Barcellona quindi. Il tracciato della Catalunya ospita quindi il circus del mondiale delle derivate dalla produzione di serie ma ospita ben pochi spettatori paganti per un campionato che, spiace a dirlo, pare aver definitivamente perso l’appeal di un tempo. Tribune pressoché deserte e sempre meno spettacolo in pista per la lotta al vertice.

Gara 1 deve quindi fare i conti con una Ducati imprendibile che sta uccidendo il campionato. Oggi, a ravvivare in parte le cose, una bandiera rossa che costringe alla nuova ripartenza, e il duello, finito male, tra Michael Ruben Rinaldi e Axel Bassani. Ma andiamo con ordine.

Schieramento completato ed allo spegnersi dei semafori della prima partenza è Jonathan Rea che pare avere il guizzo migliore. La Kawasaki si porta in testa sullo spunto, ma alla prima curva viene subito infilata dalle Ducati di Bautista e Rinaldi. Razgatlioglu si prende la posizione su Locatelli e le posizioni restano congelate fino al terzo giro, quando la caduta di Eric Granado, con la Honda CBR 1000 RR-R del team Petronas Mie Racing Honda Team.

Il brasiliano resta a terra. La Direzione Gara impone la Bandiera Rossa per permettere ai medici di soccorrere il pilota che viene caricato in ambulanza su barella per essere portato al centro medico per gli accertamenti del caso.

Alla seconda ripartenza Bautista non si lascia intimorire e si porta immediatamente al comando. Seguono Rinaldi e Bassani, mentre Rea è quarto ad assistere alla fuga Ducati. Subito scintille tra il pilota ufficiale ed il portacolori della squadra Motorcorsa Racing. Rinaldi entra deciso con tanto di contatto su Bassani, che ricambia la manovra al passaggio suggessivo. Entra all’interno, tocca deciso Rinaldi, che finisce nella ghiaia alzandosi ed applaudendo, tra rabbia ed ironia, la mossa del rivale.

La Direzione Gara opta per un Long Lap Penalty per Bassani, che lo compie tra molte perplessità, tra sconfinamento su zona verde e taglio in uscita.

Nel frattempo, mentre Bautista vola imprendibile verso la vittoria accumulando oltre 9 secondi di vantaggio, Rea deve tenere a bada Razgatlioglu, fino all’ultimo giro, quando il turco rompe gli indugi e si prende la seconda posizione, nonostante una Yamaha R1 ormai in netta crisi di gomme. Crisi di gomme che colpisce nel finale anche Bassani, che dalla quarta posizione al 13esimo giro, finisce in settima posizione venendo sorpassato da Locatelli, Aegerter e Lecuona.

Alvaro Bautista vince dunque a mani basse, davanti a Razgatlioglu (+8.864) in volata su Rea (+8.927) a completare il podio. Locatelli è il primo degli italiani in quarta posizione. Bassani è settimo, Petrucci è decimo mentre Baldassarri chiude la gara come ultimo pilota al traguardo, 18esimo. A terra o ritirati invece Lowes, Vinales, Rinaldi e Redding.

Credito fotografico © Lulop.com

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