Festival delle cadute a Motegi, pista piuttosto liscia con grip non elevato, frenate importanti con moto dritta e lunghe sezioni da far scorrere a gas parzializzato. In condizioni asciutte in realtà tutte le case se la giocano alla pari o quasi, nessuna ha quel plus che le consente di prevalere sulle altre. Di conseguenza i piloti son costretti a forzare e a metterci del loro per spuntarla. Vantaggio tattico per Marquez, l’unico a poter spremere fino in fondo senza compromettere il titolo mondiale grazie a un vantaggio di classifica molto consistente; al contrario, vietato sbagliare per gli altri. Che infatti sbagliano.
Rossi è il primo. Entra in curva con una traiettoria un po’ forzata, frutto anche della curva precedente presa alla garibaldina, e si ritrova a scoprire il limite laterale delle gomme. La moto gli parte pulita, non riscontriamo un prematuro cedimento di una gomma rispetto all’altra a testimonianza di un setting corretto, tuttavia la tecnologia attuale non consente di superare i 2g di accelerazione trasversale e bisogna farsene una ragione. A sua giustificazione occorre dire che in ottica iridata non si poteva fare altro che tentare di arginare un Marquez in fuga, magari sperando in un suo errore.
Lorenzo lo segue con la stessa dinamica: la sua moto si adagia comodamente sulla carena nel momento in cui le gomme ne hanno abbastanza, praticamente nello stesso istante. Personalmente mi convince poco la teoria della scelta sbagliata, e non perché non abbia un suo fondamento: proprio Lorenzo in passato qui a Motegi riuscì a vincere con una mescola più morbida degli avversari, e probabilmente questo fatto ha convinto il pilota di aver sbagliato scelta. Posto che la giustificazione da lui addotta “alla fine ho scelto la media perché faceva caldo” meriterebbe maggiori approfondimenti (cosa era più calda? La pista? L’aria? Son cose diverse, molto diverse) e probabilmente la mescola soft era davvero la più adatta sulla sua moto, nella caduta non ho rilevato una perdita secca dell’anteriore col retrotreno saldamente aggrappato a terra.
Dalla telecamera onboard si sente distintamente che il gas era ancora chiuso, ma la ruota posteriore ha ceduto dolcemente, proprio come succede quando supera il suo limite di tenuta. Una gomma soft sull’avantreno non avrebbe alzato il limite del retrotreno e non avrebbe evitato la caduta; anzi, con molta probabilità avrebbe provocato un highside, con l’anteriore soft ancora in presa sull’asfalto e la posteriore senza la sufficiente tenuta.
Crutchlow invece sbaglia gomma. Forse pensando che la hard gli portasse fortuna a prescindere dalle condizioni, fa una scelta incomprensibile ma almeno capisce che non è la giornata per forzare, rimediando comunque un quinto posto.
Dovizioso, a parte i limiti di un setting discutibile che però riguarda un po’ tutto il suo team, non sbaglia nella guida. E ora che ci penso, non ricordo neppure l’ultima volta che ha sbagliato sulla guida. No, il Dovi non sbaglia. Si ritrova a remare un po’ con lo sterzo, segno di una gomma non proprio adatta e probabilmente mai entrata davvero in temperatura, in buon accordo con la sua abitudine a settaggi con bassi trasferimenti.
Le due Suzuki alla fine raccolgono il risultato degli errori altrui: nessuno le obbliga a forzare, non ci sono esigenze di classifica che lo impongano e filano via al proprio meglio con l’obiettivo di arrivare a qualunque costo. E arrivano bene.
Marquez? Perfetto, c’è poco da aggiungere. Finalmente rinsavito, sul nuovo telaio non ha neppure bisogno di compiere miracoli. L’ultima versione della RCV accelera bene, è abbastanza agile, il sottosterzo è sufficientemente contenuto e il giovanissimo spagnolo la fa derapare quanto basta a non chiedere troppo al suo avantreno. Vittoria meritata sia per il pilota che per la Honda, alla quale non è parso vero di centrare il titolo proprio in Giappone.
Per il resto, che dire? Una gara tecnicamente noiosa, nessuno spunto degno di nota. Anzi, uno ci sarebbe: per una volta non abbiamo parlato della Michelin. Finalmente.
La cosa che mi ha fatto davvero strabuzzare gli occhi era l’ingresso in curva di Marquez.
Mentre tutti, da honda a yamaha e ducati, dovevano entrare un po larghi se frenavano tardi, o comunque fare una traiettoria di compromesso in caso di staccata forte, Marc poteva frenare fortissimo e far girare la moto sulla traiettoria ideale di ingresso e centro curva….in uscita allargava un pelino però ormai lui era passato e non c’era possibilità di incrociare le linee….davvero impressionante
Si potrebbe dire quindi che lo stile di guida di questo anno di Marquez è il migliore per queste gomme?
Si può dire che finalmente la HRC ha trovato la quadra per il telaio per come guida Marquez e le Michelin
Marquez sembra ver ritrovato quella fiducia all avantreno che aveva perso da, circa Misano 2014. Discorso opposto per Rossi. Sembra aver perso quella fiducia all avantreno che gli permetteva di spezzare di più anziché “tondeggiare”.
Però Marquez ha ammesso che ha dovuto modificare il suo stile di guida, quindi non è solo il telaio che ha portato lo spagnolo a non fare degli zero in gara.
quello che ho visto io e’ che quando esagerando MMarquez perde l’anteriore non ha piu’ il freno in mano , Rossi si’
penso che con le michelin ma forse con qualsiasi gomma questo sia un vantaggio per lo spagnolo , il quale, un po’ per bravura , un po’ per culo , un po’ perche’ la ruota scivola ma non e’ bloccata , ha dato prova di poterla riprendere.
penso anche che MM sia uno di quei piloti dove a messa a punto certosina non sia cosi’ importante come per un superpreciso e supersensibile Rossi il quale evidentemente chiede molto di piu’ alla gomma anteriore.
ma sono solo opinioni niente di scientifico !
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@steu io per quanto riguarda i salvataggi di Marquez, credo che dipenda dalla sua posizione.Lui sta molto avanti e si sporge molto, tanto che, soprattutto nelle curve lente appoggia non solo la saponetta, ma anche lo stivale e spesso il gomito.Questo fa si che in determinate situazioni lui ha tre punti di appoggio e, grazie soprattutto alle sue qualita’ feline, riesce a tirarla su quando gia’ c’e’ in sovrimpressione la scritta “marquez crash”
@rombotti concordo figuriamoci ma chiedo ai tecnici di GM se con tutte le posizioni e abilita’ del mondo , MM riuscirebbe a tenere una moto con i freni ancora in mano…. per me NO ed e’ quello che volevo dire….. per il semplice motivo che la ruota come perde grip si blocca di colpo , non derapa , non da tempo di fare nulla ……
Marquez poggia su tre punti e non a caso non va in highside e recupera la moto.
Federico come interpreti il digiuno di vittorie della Yamaha? Gli altri si sono evoluti mentre lei no oppure Vale e Jorge non sono riusciti a sfruttare al massimo il pacchetto a loro disposizione?
Aggiungerei un particolare di una recente dichiarazione di Rossi in riferimento alla rottura del motore al Mugello: Ha detto che lì per lì sembrava una cosa da niente, mentre poi si è rivelata importante. Il giornalista si è fatto quindi più incalzante, ma Rossi ha glissato sorridendo.