Chris Amon È stato definito il miglior pilota di Formula 1 a non vincere mai un Gran Premio, nonostante le sue cinque pole position, tre giri più veloci e tre piazzamenti a podio. Amon però ha vinto diverse gare in altri campionati e la prestigiosa 24 Ore di Le Mans. Negli ultimi anni della sua carriera in Formula 1, a Chris furono affidate delle monoposto poco competitive, una delle quali mostrava il suo nome, l’Amon AF101.
La carriera di pilota di Amon è tramontata definitivamente nel 1974. Chris era reduce da una stagione, quella del 1973, assai deludente dove era accasato alla Techno. In quella stagione Amon dovette combattere con una monoposto scarsa in termini di prestazioni e il suo talento superava di gran lunga il mezzo che aveva a disposizione ma oltre a problemi di natura tecnica, il team dovette affrontare anche problemi economici, tanto da fallire dopo la gara di Monza.
Amon corse i Gran Premi di Canada e degli Stati Uniti con la Tyrrell ma per il 1974 decise di schierarsi con una monoposto e con una squadra propria. I piloti/proprietari del team sono rari in F1 e gli unici ad essere riusciti in questa impresa sono stati Jack Brabham, Bruce McLaren e Dan Gurney.
A finanziare il progetto ci pensava un uomo di nome John Dalton mentre a progettare la macchina c’era il creativo Gordon Fowell, lo stesso che aveva commissionato a progettare la deludente Tecno della stagione precedente.
L’auto, chiamata AF101, fu costruita nel garage di John Thompson e presentava diverse caratteristiche innovative, come il serbatoio del carburante singolo montato tra guidatore e motore, un abitacolo molto avanzato e la sospensione della barra di torsione in titanio avevano sostituito il solito sistema a molla elicoidale.
L’Amon AF101 presentava anche dei dischi freno posteriori installati all’uscita del differenziale e non sul mozzo della ruota. Il motore scelto era, come ogni altra scuderia diversa da Ferrari o BRM, il classico Ford V8 Cosworth e il team si era affidato alla Firestone per la fornitura di pneumatici invece che rivolgersi più facilmente alla Goodyear.
L’AF101 doveva originariamente disputare l’intera stagione a partire dal Brasile, ma quando durante i test si sono presentati numerosi problemi, il debutto è stato ritardato al Gran Premio di Spagna. Uno dei problemi frequenti della monoposto era il distaccamento delle ruote in piena velocità affiancato ad un problema strutturale del telaio.
Per migliorarlo, il team ha dovuto rinforzare l’auto aumentandone il peso e di conseguenza rendendola difficile da guidare. Il debutto è finalmente arrivato al Gran Premio di Spagna, sul tracciato di Jarama. L’auto si qualifica in 24° posizione e guadagnerà una posizione quando la March di Vittorio Brambilla non si schiera in griglia alla domenica.
La gara però dura solamente 22 giri prima di ritirarsi per problemi ai freni. All’epoca Amon non lo poteva sapere, ma quella è stata l’unica volta che la sua monoposto ha preso parte ad una gara di Formula 1.
Ulteriori problemi durante i test hanno fatto desistere al team la partecipazione al Gran Premio del Belgio mentre a Monaco la Amon AF101 porta un’ala anteriore completamente nuova, “copiando” lo stesso alettone che aveva trovato sulla Tyrrell l’anno precedente.
I freni posteriori sono tornati fuoribordo e Chris ha completato un lavoro ammirevole portando la vettura in 20° posizione in qualifica. Ma un problema al mozzo di una ruota ha impedito ad Amon di poter partecipare alla gara monegasca.
I problemi non spariscono e la squadra è costretta a saltare le gare in Francia e Gran Bretagna, presentandosi al Nurburgring ma sarà guidata da Larry Perkins che sostituisce Chris Amon, ammalatosi poco prima del fine settimana.
Non sorprende che Perkins abbia siglato una qualifica deludente, girando addirittura a 45 secondi dalla pole di Lauda e risultando l’auto più lenta dello schieramento. Il team di Amon ha saltato anche il Gran Premio d’Austria ma ha tentato di qualificarsi per la gara a Monza, dove Amon aveva sfiorato la vittoria due anni prima, quando ha dovuto rallentare dopo il distaccamento della sua visiera dal casco.
Anche a Monza la monoposto non brilla di prestazioni, mettendo in luce le carenze del telaio e mancando la qualificazione, confermandosi la monoposto più lenta.
A corto di soldi e deluso per il fallimento del suo progetto e delle sue ambizioni, Amon chiuse la stagione di pilota al volante di una BRM per poi disputare le ultime due stagioni della sua carriera tra la Ensign di Morris Nunn e la Wolf-Williams, dove aveva rimediato la qualificazione per il Gran Premio, senza però riuscire a disputarlo dopo un incidente nella seconda sessione di qualifica.
Amon non ottenne mai la vittoria in un Gran Premio, un successo che tanto desiderava e che avrebbe meritato e il suo sforzo vano di creare un proprio team con una propria monoposto per ambire al successo, non fece che aumentare le frustazioni del pilota neozelandese.