Fabio Di Giannantonio espugna il Qatar: l’italiano, appiedato da Gresini per far posto a Marc Marquez, taglia per primo la bandiera a scacchi, dimostrando che merita sicuramente una moto per il prossimo anno. Ci aveva provato ieri, nella sprint, ma si è dovuto arrendere alla supremazia di Martin, oggi in netta difficoltà con le gomme.
Sorride Bagnaia con il secondo posto finale ed ha due buoni motivi per farlo: il primo è la debacle di Martin, in crisi per tutta la gara per colpa delle gomme. La stessa causa che ha azzoppato la Ducati n°1 nella gara di ieri. Sorride perchè ha rischiato di cadere a due giri dalla fine, mentre stava duellando contro il Diggia. Gli è andata bene, di lusso, cavandosela con un lungo e capendo che, forse, era meglio portare a casa un secondo posto. Una caduta sarebbe stata l’ennesima somarata della stagione che avrebbe aperto a Martin le porte del Mondiale.
La gara di Martin è tutta da dimenticare, iniziata in salita fin dal via quando la sua Ducati si è mossa come un cavallo sbizzarrito fin dai premi e portando lo spagnolo all’ottavo posto, mentre Bagnaia usciva dalla prima curva al comando.
I problemi di gomma che avevano afflitto Bagnaia ieri si sono riversati su Martin oggi e la Ducati n°89 non ha mai avuto il ritmo giusto per lottare per la vittoria. Ed in 24 ore è passato dall’essere il pilota più veloce in pista a quello che rimediava 1 secondo al giro, chiudendo la gara a 15 secondi dal vincitore ed in decima posizione.
Il podio è completato da Luca Marini, prossimo pilota Honda HRC mentre il tripudio tricolore viene completato dalla Aprilia di Vinales in quarta posizione che perde il podio per appena 80 millesimi di secondo che si è sbarazzato di Binder e Álex Márquez.
Alle loro spalle e fino a completare i primi dieci posti, Quartararo, Bastianini, Miller e il già citato Martín, che non ha voluto festeggiare il titolo nella categoria squadre, perché Prima Pramac è già matematicamente campione in quel tratto.